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Svezzamento neonati: guida ad una alimentazione equilibrata

Cosa trovi in questo articolo

In panico per lo svezzamento del vostro neonato? Niente paura! Il segreto è armarsi di pazienza e capire le esigenze e la maturità del vostro bambino.

Lo svezzamento rappresenta uno dei momenti più importanti in cui la mamma e il suo bambino dovranno confrontarsi con nuovi gusti e nuove esperienze alimentari. Per svezzamento si identifica il passaggio da un’alimentazione esclusivamente liquida rappresentata dal latte ad un’alimentazione a base di cibi solidi e semisolidi. Si tratta di una tappa importante per ciò che riguarda l’aspetto nutrizionale che spesso viene rovinata dai numerosi dubbi che affiorano nella mamma. Quando è il momento giusto per iniziare? Quali sono gli alimenti che devo cucinare e quali devo evitare? E se non ne vuole sapere? Ecco, in questo articolo cerchiamo di far luce sugli aspetti più critici dello svezzamento neonato.

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QUANDO INIZIARE LO SVEZZAMENTO
Il periodo ideale per iniziare lo svezzamento è tra la 17° e la 26° settimana, quindi tra il quarto ed il sesto mese. È proprio in questa sua fase di vita che il bambino crescendo, ha bisogno di una serie di nutrienti come ad esempio il ferro che un’alimentazione esclusivamente lattea non gli garantisce più. Inoltre è pronto a degustare nuovi sapori e nuovi cibi di consistenze differenti. La mamma deve comunque continuare a somministrare il latte che gli ha dato fin dall’inizio sia con l’allattamento al seno che non. L’aspetto importante per iniziare lo svezzamento dei neonati è tenere in considerazione il grado di maturità del piccolo tenendo conto degli aspetti psicologici, motori e digestivi. Pasto dopo pasto il bambino sarà in grado di acquisire quella autonomia che lo farà crescere in modo autosufficiente ed evitare ogni tipo di carenza di tipo nutritivo.

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RIFIUTO DEL BAMBINO, COME COMPORTARSI
Se il vostro piccolo neonato inizialmente non ne vuole sapere di provare nuovo cibo o di ingerire determinati alimenti, non demoralizzatevi e armatevi di pazienza. Ogni bambino ha i suoi tempi che devono essere capiti e rispettati. Se rifiuta un determinato cibo sarebbe opportuno non insistere e riproporlo dopo qualche settimana. Nel frattempo si potrebbe pensare di fargli provare frutta frullata come mela, pera o banana, che sono sempre più gradite. È però strettamente necessario proseguire in questo percorso senza demordere perché ha delle finalità anche salutari proprio per l’importanza di certi nutrienti che soltanto con il latte non sarebbero di certo garantiti, come ad esempio il ferro contenuto nella carne.
SVEZZAMENTO NEONATI: QUALI ALIMENTI SCEGLIERE
La scelta degli alimenti da cominciare a fornire al piccolo per lo svezzamento devono essere concordati con il proprio pediatra che saprà consigliarvi un alimento per volta per essere in grado di individuare delle possibili allergie alimentari. Non esiste un vero e proprio ordine da seguire ma basta tenere conto dei principi nutritivi di ciascun piatto e delle preferenze stesse del piccolo per poi arrivare ad un regolare e sano regime alimentare. Per quanto riguarda la frutta può mangiare in modo alternato tra i quattro ed i sei mesi: mela, pera, banana, prugna, arance e mandarini in spremuta, pesche. La verdura da proporgli comprende: carota, patata, zucchina (tre ingredienti ideali per fare il brodo vegetale), sedano, porro e cipolla. Le prime pappe da svezzamento devono contenere cereali come: riso in crema, mais e tapioca, semolino e crema multicereali. Per quanto riguarda la carne da inserire nei pasti e che sia ricca di ferro e proteine deve essere rigorosamente magra e di animali come: coniglio, tacchino, pollo, manzo e vitello. Per quanto riguarda il pesce invece può essere proposto merluzzo, trota, sogliola, platessa e nasello. Ogni pappa può essere accompagnata dal sapore del formaggio e dall’olio extra vergine di oliva. Il tutto senza esagerare.
QUALE SALE SCEGLIERE PER LO SVEZZAMENTO?
Nel periodo dello svezzamento e quindi fino ai sei mesi non bisogna salare troppo i cibi o esagerare con il dargli dei cibi troppo salati. Prima di tutto per far gustare la naturalità dei sapori al palato del vostro neonato e poi perché possono indirizzare l’alimentazione futura del piccolo verso un regime poco sano e salutare. In ogni caso è stato dimostrato che se fino ai sei mesi non bisogna aggiungere sale alle pappe, dai sei mesi in poi bisogna utilizzare il sale iodato contenente iodio, sostanza fondamentale per la corretta funzionalità della tiroide.

Attenzione: Queste informazioni sono esclusivamente di carattere informativo. Non vogliono e non devono sostituire le indicazioni del pediatra al quale vi esortiamo di affidarvi.

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Silvana Rea

Silvana Rea web copywriter, da poco si è avvicinata al mondo della scrittura come professione. Aspirante blogger, ha collaborato con varie testate giornalistiche online curandone i contenuti. Ama seguire uno stile di vita naturale e curare il benessere con ciò che la natura ci offre. Le piace sperimentare e incuriosirsi ogni giorno con piccole scoperte. La cosa che odia di più? Lo spreco di qualsiasi cosa.
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