E’ uscito per Vallecchi: Eva e la Rosa, storia di donne e di regine, di Claudia Gualdana. Dieci ritratti: da Giuseppina Bonaparte a Grace Kelly fino a Marella Agnelli
Scriveva Vittorio Foa su “Le parole della Politica”, un’illuminante libro scritto a quattro mani con la filosofa Federica Montevecchi: “Dove manca il buon esempio impera il degrado” e, dove impera il degrado con difficoltà nascono i fiori. Ci aiuta Claudia Gualdana, giornalista de Il Sole 24 Ore, Libero e Il Foglio, a risollevarci riportando alla nostra attenzione la storia di dieci donne esemplari, che con la loro vita hanno indicato la strada maestra verso la spiritualità, lo studio, la perseveranza e la tenacia. “Eva e la Rosa, storia di donne e di regine”, edito da Vallecchi, è un volume scritto sottovoce e con garbo, intrecciando fra loro, dieci bellissime rose appartenute o dedicate alle dieci donne del libro. Tra queste Donna Marella Agnelli, nobile partenopea andata in sposa a Gianni Agnelli, che volle per il suo giardino di Villa Perosa la Rosa Iceberg, una floribunda spettacolare creata dal tedesco Kordes nel 1958. A Gertrude Jekyll invece giardiniera di classe, inventrice del mixed border, piacevano i giardini, ma soprattutto quella linea sottile che miscela il bosco e il giardino diventando un ponte fiorito dalla realtà alla fiaba. A lei David Austin, ibridatore inglese, ha dedicato la Munstead Wood, in onore del giardino dove Gertrude applicava le sue teorie nella contea inglese del Surrey. E di cose semplici parla il libro come semplice è la rosa canina, la pianta che qui rappresenta Ildegarda Von Bigen badessa medievale, santa, musicista, mistica appassionata, donna fuori dal comune. Il suo preparato glicerico di rosa canina si utilizza ancora oggi nei medicamenti. E poi ancora Giuseppina Bonaparte, Josephine per i posteri, moglie di Napoleone, alla quale non bastò essere l’imperatrice di Francia , doveva riuscire a fare qualcosa di grandioso, che rimanesse nel tempo insieme al suo nome. Dette vita quindi alla Malmaison, la residenza di campagna, dove creò la collezione di rose più importante del mondo.
Dopo 20 anni di lavori nel giardino se ne contavano più di 2500 piante arrivate da tutti i continenti. E nel 1810 avvenne l’inaspettato: Sir Abraham Hume portò all’imperatrice dalla Cina la Rosa Blush Tea Scented China: fu l’avvento delle rose cinesi in Europa, ma soprattutto delle rose rifiorenti che oggi conosciamo. Poi Vita SackvilleWest, appassionata di piante e fiori, che ci ha regalato forse le pagine più belle del giardinaggio applicato, (aveva una rubrica settimanale sull’Observer) ed era una cultrice di rose antiche e rose galliche, delle quali deteneva una nutrita collezione. E poi ancora Grace Kelly, Rosamund Clifford, Madamoiselle de Sombreuil, Carolina di Borbone e Margaret Bentink alla quale è stata dedicata la Rosa Portland.
Dieci donne, dieci regine di fiori, un libro da leggere, per amore della letteratura o per il piacere di conoscenza.
Info: Vallecchi