Ogni volta che ne vediamo una esprimiamo un desiderio, specialmente in estate quando il cielo è terso. Ma cosa sono davvero le stelle cadenti? Come erano considerate in passato?
Non astri che cadono, ma detriti e frammenti. Questo sono in realtà le stelle cadenti: ogni anno infatti la Terra, nel suo movimento intorno al Sole, incrocia le orbite di alcune comete che hanno lasciato detriti, polveri, residui. Frammenti di materia, insomma. Entrando in contatto con l’atmosfera ad una velocità di alcune decine di chilometri al secondo, questi piccoli frammenti (detti “meteoroidi”) bruciano passano velocemente dallo stato solido a quello gassoso, lasciando una spettacolare scia luminosa. Se il detrito è abbastanza piccolo, non sopravviverà all’esperienza. Al contrario, rocce più grandi possono ridursi in grandezza, ma arrivare sulla superficie del nostro pianeta come meteoriti.
Si tratta di un fenomeno, quello delle stelle cadenti, registrato già dai cinesi nel 36 d.c. che tuttavia ha trovato una spiegazione soltanto nel 1856 grazie all’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli che riuscì ad associarlo ad una cometa, la Swift-Tuttle, che periodicamente visita il nostro Sistema solare (il suo ultimo passaggio risale al 1992, mentre il prossimo sarà nel 2126). Proprio questa cometa lascia un’alta concentrazione di detriti, che la Terra incrocia ogni anno orbitando intorno al Sole, che noi vediamo sotto forma di “stelle cadenti” conosciute come Perseidi, le famose “Lacrime di San Lorenzo” o “Fuochi di San Lorenzo”. È solito infatti indicare il 10 agosto, la notte di San Lorenzo, come il momento migliore per osservare lo sciame meteorico delle Perseidi, anche se la massima attività si è in realtà spostata nella notte tra il 12 ed il 13 Agosto.
LE “LACRIME DI SAN LORENZO” O “PERSEIDI”, LE STELLE CADENTI DEL 10 AGOSTO
Il nome “Lacrime” o “Fuochi di San Lorenzo” è dovuto nella tradizione popolare all’associazione tra le telle cadenti del 10 agosto alle scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. La storia in realtà sostiene che il Santo non morì bruciato ma decapitato, tuttavia nell’immaginario popolare è molto più forte e radicata l’idea dei lapilli volati in cielo, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.
Il nome scientifico di questo sciame di detriti, Perseidi, deriva invece dalla posizione del radiante, cioè il punto da cui sembrano provenire le meteore, situato in questo caso nella costellazione di Perseo, che in Agosto vedremo sorgere intorno alle h 22,30. Ogni sciame di meteore infatti ha un nome che dipende dalla porzione del cielo da cui sembra provenire: le Leonidi dalla costellazione del Leone, le Geminidi da quella dei Gemelli.
DOVE VEDERE LE STELLE CADENTI
Ogni anno è la Luna – oltre ovviamente alle condizioni meteorologiche – che incide sulla possibilità di vedere o meno le stelle cadenti: la sua luminosità può infatti nascondere un gran numero di stelle cadenti. Lo scorso anno ad esempio fu difficile vedere le stelle cadenti a causa della Luna piena che illuminava il cielo, ma per questa estate si avranno ottime condizioni per vedere le Perseidi. Anche per questo, in generale, la Nasa consiglia di appostarsi in un luogo lontano da fonti di luce (riflessi di edifici illuminati, periferie cittadine, svincoli autostradali, discoteche…), in una zona dove non vi siano interferenze con il cielo. Non servono binocoli o telescopi, ma soltanto occhi ben aperti!
MITI E LEGGENDE SULLE STELLE CADENTI
Riuscire a vedere una stella cadente è per noi oggi un buon segno e rappresenta la possibilità di esprimere un desiderio. Insomma, una vera e propria fortuna! Tuttavia, non sempre è stato così, anzi, nell’antichità infatti le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e di altri fenomeni passeggeri che sembravano alterare l’immutabilità del cielo, erano considerate segni infausti. Nelle antiche mitologie orientali, in quelle greche e latine, le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa di disastri già avvenuti o annunciati.Ad esempio, tra l’ottobre e il novembre del 902 dopo Cristo, riferiscono le antiche cronache, l’invasione della Sicilia e della Calabria da parte dei saraceni e le stragi che ne seguirono furono seguite da un abbondante pianto divino. Oggi è accertato che si trattò di una pioggia particolarmente fitta di stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, visibile ogni anno a novembre. Anche la tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste e questo ci riporta anche alla leggenda di San Lorenzo, arrostito vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 d.C: da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille. Giovanni Pascoli, nella sua poesia ‘X Agosto’ ha consolidato questa credenza popolare, associandola all’uccisione del padre Ruggero, avvenuta la notte del 10 agosto 1867.
Foto: “Leonid Meteor” by Navicore – Own work