Le nostre case sono piene di detersivi, si stima essercene almeno 20. Questa ‘abbondanza’ è causa di inquinamento indoor e outdoor. Un buon modo per evitare questa enorme fonte di inquinamento, sono i
I detersivi ecologici hanno un impatto ambientale e personale ridotto, che si misura attraverso il VCDTOX, indice del volume critico di tossicità della dose prodotto. Ma come funziona l?indice VCDOTX?Nelle case degli italiani si stimano esserci ben 20 prodotti convenzionali per la detersione. Il risultato di questa “abbondanza” è l’INQUINAMENTO capillare: come gli scarichi pieni di tensioattivi di origine petrolchimica, ossia quei componenti aggiunti ai detergenti liquidi che servono per fare schiuma, difficilmente biodegradabili e aggressivi nei confronti soprattutto dei fiumi.
Il 24% delle malattie che oggi affliggono l’essere umano, secondo i dati 2010 della quinta Conferenza ministeriale su salute e ambiente, sono ambientali: traffico urbano, inquinamento indoor, malattie respiratorie, asma.
I DETERSIVI ECOLOGICI hanno un impatto ambientale e personale ridotto, che si misura attraverso il VCDTOX, indice del volume critico di tossicità della dose prodotto.
Come funziona l’indice VCDOTX?
Ogni dose di prodotto necessita di una certa quantità di litri di acqua per diventare “innocua”.
Supponiamo di utilizzare una dose prodotto di detersivo per bucato standard: serviranno 300.000 litri di acqua per far sì che quella dose prodotto diventi innocua per gli organismi viventi.
Per azzerare la tossicità di un detergente ecologico, invece, ne bastano solo 56.000 litri.
In particolare, i DETERSIVI ECOLOGICI:
– Sono efficaci e assicurano il minor impatto ambientale possibile;
– Si basano su formulazioni ecologiche, secondo i più stringenti standard europei (quelli certificati Icea Eco Detergenza);
– Impiegano ingredienti scelti: quando possibile, gli ingredienti vengono scelti di produzione locale, così da ridurre anche l’impatto ambientale derivante dal trasporto a lungo raggio. I più utilizzati sono l’olio di oliva biologico nazionale e l’olio di colza locale;
– Molti di QUESTI si presentano senza profumo: gli oli essenziali, infatti, rilasciano allergeni che possono provocare irritazioni alla pelle;
– Sono contenuti in flaconi muniti di misurino o di spruzzatore per ridurre al minimo lo spreco da sovradosaggio;
– Sono molto concentrati, durano quindi di più inquinando meno;
– Sono disponibili in taniche-ricarica per il rifornimento alla spina: in questo modo si limita l’impiego di oggetti in plastica;
– Sono contrassegnati da certificazione ICEA, una delle più severe in materia;
– Alcuni di essi hanno ottenuto anche la certificazione LAV: nessun ingrediente è stato testato su animali e nessun detergente contiene ingredienti di origine animale;
– Non contengono alcun tensioattivo etossilato, colorante o profumo sintetico, sbiancante ottico, EDTA, perlante o conservante. I detersivi da bucato rappresentano l’unica piccola eccezione, in fatto di contenuto chimico: hanno, infatti, bisogno di una quantità minima di DICHLOROBENZYL ALCOHOL per evitare la formazione di batteri e muffe. A tutt’oggi non esiste un valido sostituto naturale per questo agente.