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Parto in casa: una scelta possibile

Cosa trovi in questo articolo

Sempre più coppie scelgono di dare alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche: un tuffo nel passato, a detta di molti; una cosa serissima e molto profonda, testimoniano invece molti genitori e le ostetriche che lavorano in questo ambito.

Ecco cosa significa nascere in casa

 

Moda? Risveglio di coscienza? Fenomeno passeggero? Un tuffo nel passato?

Se ancora non vi è capitato di imbattervi nelle ultime gravidanze vip, allora fermatevi un secondo:

Chiara Ferragni e Fedez sono diventati genitori.

Leone Lucia Ferragni nasce a Los Angeles in una clinica privata, ma Chiara e Fedez hanno scelto di essere seguiti a domicilio da un’ostetrica.

La neo mamma ha anche “arruolato” una Doula per il post parto, ossia una figura di sostegno alla mamma, una donna a disposizione come punto di sostegno sia materiale che relazionale.

Kate Middleton esce subito dall’ospedale in cui ha partorito, perché in fondo a casa propria si sta meglio.

L’ospedale non va più di moda?

Certo che sì, o meglio, la maggior parte delle coppie sceglie ancora l’ospedale per dare alla luce il proprio figlio, ma vi sono sempre più coppie che, in controtendenza, partoriscono in casa.

I numeri sono interessanti, come lo sono le motivazioni che vi sono alla base:

  • molti futuri genitori preferiscono questa via per dare al proprio bambino una nascita non medicalizzata, lontana dai protocolli di riferimento in ospedale;
  • scelgono questa via per non inquinare la relazione col proprio bambino, che in ospedale viene in contatto anche con altre persone (medici, ostetriche, puericultrici);
  • altri partoriscono in casa per avere intimità, per poter esprimersi completamente in un momento così importante per la coppia.

Insomma i motivi sono molteplici.

Non c’è un vero e proprio censimento dei parti a domicilio, perché alcuni parti non sono registrati dal coordinamento parti in casa (www.nascereacasa.it), creato per monitorare questo tipo di fenomeno e per raccogliere tutti i professionisti di questa rete.

Il coordinamento parla di 1500-2000 parti in casa all’anno, in aumento in Italia.

Ma qual è la differenza tra parto in casa e in ospedale?

Il parto in ospedale non sarà mai naturale al 100%, per i protocolli che vengono tassativamente rispettati.

A casa, invece, la coppia è libera dai protocolli:

puoi gustare quel momento al 100%, la donna assume le posizioni che vuole, può partorire in acqua più facilmente, posticipare o non fare il taglio del cordone ombelicale.

Si possono trovare compromessi in ospedale, ma mai completamente come nel caso del parto a casa:
ultimamente si sta tra l’altro assistendo alla costruzione di ospedali sempre più grandi e alla chiusura di piccole realtà (
uno degli ultimi casi, la chiusura del reparto maternità di Vipiteno);
questo causa la spersonalizzazione dell’evento del parto, poiché è difficile seguire ogni donna personalmente e interessarsi di ciò di cui ha realmente bisogno.

Prima del parto

La mamma che partorisce a casa viene seguita prima del parto con visite, check up completo, e tutte le condizioni devono essere buone per poter partorire a casa.

Non devono esserci fattori di rischio: è un percorso che lavora emotivamente e anche fisicamente.

Durante il parto

Durante il parto la coppia è seguita da due ostetriche per mantenere una prestazione in tutta sicurezza; esse stanno con la madre fino a 3, 4 ore dopo il parto per controllare che tutto si sia svolto nella naturale fisiologia.

L’ostetrica è colei che sorveglia, vigila e protegge la madre e il bambino, la guida se è necessario; le visite durante il travaglio e parto sono poche, si interviene dove necessario.

Dopo il parto

Il dopo parto: l’ostetrica segue la mamma fino a 2 settimane dopo il parto con visite anche giornaliere, per controllare che tutto si stia svolgendo nel modo più corretto, sia nel fisico (utero, pavimento pelvico, perineo, buon avvio all’allattamento, ittero del neonato, perdita o aumento di peso del bambino, ecc…), che nell’aspetto emotivo per stare vicine alla mamma.

Conclusione

Insomma, ci sono tutte le carte in regola per poter dare alla luce il proprio figlio nella propria casa e di base ci deve essere:

  • la scelta di coppia, non solo della madre;
  • la scelta di due ostetriche professioniste;
  • la sicurezza di un iter medico che dia la garanzia che nel parto e post parto tutto vada per il meglio.

Per conoscere l’ostetrica più vicina a te che offre questo servizio, puoi andare sul sito www.nascereacasa.com.

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Fabrizio Zanetti

Ciao! Mi chiamo Fabrizio. Vengo dal Veneto, sono un papà e un marito e ho 42 anni. Già a 8 anni ero un bimbo strano…tutti volevano fare l’astronauta o il pompiere o il pilota… Io volevo vendere detersivi! Strano vero? Ma c’è un motivo… Vedi, vendere detersivi è una tradizione che la mia famiglia porta avanti da 3 generazioni… Mio nonno Angelo vendeva pezze, scope e detersivi col camioncino. E mio Padre girava il Nord Italia col camion vendendo detersivi di marche note… Poi successe una cosa che cambiò completamente la mia vita...
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