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Parco Paduli: vacanza romantica sotto foglie e canne

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All’interno del Parco Paduli, tra ulivi secolari e antiche costruzioni rurali fatte di foglie, pietre, rami e cannizzi dove passare vacanze ecologiche e turismo sostenibile


All’estremo sud della penisola salentina esiste un’area denominata Parco Paduli dove la nascita di un’associazione di giovani, il Laboratorio Urbano Aperto o LUA, ha dato vita ad un nuovo concetto di turismo responsabile e di agricoltura sostenibile e multifunzionale. All’interno di un uliveto secolare di oltre 5 ettari, il LUA ha ripreso l’antica produzione di olio extra vergine di oliva ed edificato suggestive capanne di design, costruite utilizzando elementi naturali provenienti dalla campagna circostante e dove è possibile alloggiare a stretto contatto con la natura.

1Viaggio parco paduli
Il viaggio tra gli oliveti

IL VIAGGIO

Lungo il tragitto da Vignacastrisi a San Cassiano la “terra è arsa e rossa, terra di Sud, terra di Sud, terra di confine, terra di dove finisce la terra” cantava Vinicio Capossela ed è proprio nel Parco Paduli che l’eclettico artista ha scelto di presentare il suo nuovo libro. Quando si arriva si comprende il perché.

3Arrivo parco paduli
Arrivo al Parco Paduli

L’ARRIVO AL PARCO DEI PADULI

Alla fine di un vialetto a sterro, a tratti fiancheggiato da immensi filari di fico d’india, ulivi e pajare troneggia un immenso noce che fà ombra ad una scultura di Niodemo, il guardiano di questi luoghi protagonista di antiche legende tramandate dagli anziani di questi paesi. Mauro, Valeria e Simona raccontano che questa in passato era una zona paludosa poi bonificata e resa coltivabile grazie alla costruzione di canali che drenano le acque in mare attraverso veri e propri inghiottitoi, le vore, tipiche depressioni carsiche salentine. Fino al 1700 in questi luoghi prosperava il rigoglioso bosco Belvedere sostituito poi dagli ulivi, utilizzati per la produzione di olio lampante per l’illuminazione, il migliore d’Europa. Quando con l’avvento dell’elettricità il valore economico di queste coltivazioni è diminuito gli ulivi, se non convertiti alla produzione di extravergine di oliva, sono stati abbandonati.

4Entrata Parco paduli
L’entrata al Parco Paduli

LUA: IL PROGETTO

Mauro nel 2003, dopo una laurea in Architettura, ha deciso con alcuni colleghi di tornare da Firenze e dedicarsi alla promozione e alla protezione di questi luoghi e delle tradizioni che custodisce. Nasce il LUA (Laboratorio Urbano Aperto), una piattaforma che vuole essere un luogo di espressione e creatività. Oggi i comuni coinvolti sono dieci e gli associati operativi sono nove giovani (oltre ad altri collaboratori) che si dedicano alla gestione del progetto “Abitare Paduli”, l’associazione che oggi propone cinque laboratori nel rispetto del concetto della multifunzionalità dell’agricoltura.

10Casetta parco Paduli
La Casetta del Parco

1) L’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA

Il laboratorio di agricoltura e ambiente si ispira al concetto di “coltivare l’incolto” per proteggere la biodiversità. Tra il 2011 e il 2012, grazie al contributo dell’amministrazione comunale e di altri dieci comuni, nasce il Parco agricolo dei Paduli, 5 ettari e mezzo di alberi di ulivo in passato abbandonati, dai quali oggi si produce un olio extra vergine di oliva di qualità da cultivar autoctone, il “Terre dei Paduli”.

8UlivoSecolare parco paduli
Olivo secolare

2) L’OSPITALITA’

Il laboratorio dell’ospitalità diffusa offre la possibilità di alloggiare presso la foresteria di San Cassiano o all’interno della casetta del parco, ristrutturata dai membri dell’associazione: un monolocale con angolo cottura e bagno, corredato da un delizioso “fucalire”. Un esempio di bio-architettura che produce autonomamente energia grazie all’installazione di pannelli solari sul tetto. In alternativa, si può scegliere di dormire in uno dei “nidi”, capanne costruite con materiali di scarto dell’agricoltura (foglie, pietre, rami, “cannizzi”) come la “tana”, l’”osservatorio dei sogni” o la “nziddha” che in dialetto vuol dire goccia, sospesa dal suolo e assicurata ad un robusto tronco. Il comfort è assicurato da materassi, cuscini e lenzuola e dalla possibilità di utilizzare il bagno della casetta. Il pacchetto turistico prevede un giro in bicicletta attraverso l’“Uliveto Pubblico” illuminato di sera con le lampade ad olio, la cena, il pernottamento e la prima colazione.

GLI ALTRI LABORATORI

Abitare Paduli propone altri tre laboratori: la scuola di Cucina, il percorso ciclo-turistico (grazie alla mappatura delle strade rurali) e il laboratorio dei Percorsi e dei beni culturali attraverso la visita dei piccoli borghi rurali, dei frantoi ipogei, dei casini di caccia, dei dolmen, delle masserie, delle pajare e delle tipiche neviere, antiche cisterne di pietra ricoperte da paglia dove veniva raccolto il ghiaccio acquistato sugli Appennini e utilizzato per la conservazione delle derrate alimentari.

GLI ALTRI PROGETTI

La ricerca si estende anche all’identificazione dei profumi di questa terra: si racconta che il salentino Giovanni Presta abbia inviato in dono a Caterina II di Russia la “ragia odorosa dell’ulivo”, una resina profumata ottenuta senza alcuna incisione dei rami, che secondo il grande agronomo del ‘700 era presente solo nella penisola salentina e che la zarina utilizzò per la realizzazione di una gradevole eau de toilette. Da qui è nata l’idea di una mappatura dei profumi del passato e di oggi. L’associazione, inoltre, organizza laboratori per adulti e bambini dove si insegnano gli antichi mestieri come il tombolo e la lavorazione delle ceste di vimini e ogni anno coordina il concorso di idee “nidificare i Paduli”, che prevede l’ideazione di un nuovo nido. Il progetto architettonico vincitore è poi realizzato sotto la direzione e la supervisione del suo creatore.

Info: www.abitareipaduli.com, www.parcopaduli.it

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Manuela Serio

Nata e cresciuta a Lecce, dopo il diploma di Perito Agrario si laurea in Scienze Politiche con una tesi in Diritto Agrario Comunitario sulla legislazione dei vini DOC provenzali, presso “l’Université de droit, Sofia Antipolis” di Nizza. Nel 2013 consegue il diploma di Sommelier e dal 2014 collabora con l’Accademia dei Georgofili, curando le attività relative all’Expo 2015. Decide quindi di andare a vivere a Montepulciano e contribuire alla gestione dell’azienda vitivinicola di famiglia ma anche di dedicarsi all’attività giornalistica nel settore agricolo ed enogastronomico e di wine taster and consultant per alcune strutture ricettive nel sud Salento. E’ un’appassionata di natura, agricoltura sostenibile, moto, cucina, tennis e vela.
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