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La lotta biologica nell’ orto di novembre

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Lotta biologica nell’ orto di novembre: bolla e corineo delle drupacee, poltiglia bordolese, il macerato di ortica e il decotto di equiseto, i cancri rameali e cocciniglia: una guida per contrastare le tipiche avversità di questo mese. I consigli per combatterle biologicamente.

Il mese lotta biologica nell’ orto di novembre non è un mese particolarmente intenso per la cura del nostro orto e del nostro giardino, ciononostante, bisognerà eseguire alcune pratiche per proteggerli dal freddo come: pacciamatura, barriere antivento e coperture con teli. Si potrà seminare in piena terra (possibilmente in luoghi riparati) cavoli, cicorie, piselli, cime di rapa, fave e trapiantare rucola, carota, cipolla, aglio, carciofi, asparagi. In questo mese, inoltre, si raccolgono i primi frutti invernali quali cavoli, zucche, sedani, finocchi, insalate, radicchi, cotogne, agrumi, melagrane, cachi e nocciole. A novembre, a causa del minor calore le crittogame si riducono, i parassiti sono in stato di quiescenza, quindi immobili per lungo tempo e più vulnerabili agli interventi. In queste settimane è importante eseguire alcuni trattamenti fitosanitari, sia perché le piante sono in riposo vegetativo e quindi l’azione degli antiparassitari più efficace, sia perché le ultime generazioni svernanti possono essere debellate auspicando piante sane durante la ripresa vegetativa primaverile.

[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2016/06/ANTIPARASSITARI-NATURALI-300×225.jpg” titolo=”Tutti gli antiparassitari naturali per la lotta biologica (le guide)” testo=”Gli antiparassitari naturali servono per difendere le piante da orto e da giardino dagli attacchi fungini, contro le malattie crittogamiche, insetticidi, acaricidi, fungicidi, inibitori della germogliazione. Qui una guida ragionata all’uso dell’equiseto, lecitina, assenzio, felce, neem, ortica e molto altro.” linkurl=”https://www.stilenaturale.com/antiparassitari-naturali/” check=”true”][/btn]

BOLLA E CORINEO DELLE DRUPACEE

A novembre è possibile prevenire due crittogame che si sviluppano particolarmente su pesco, ciliegio e mandorlo e in generale su tutte le drupacee: la bolla e il corineo. I miceli di questi funghi, che danneggiano irrimediabilmente la produzione, svernano nelle lesioni della corteccia per poi infettare le coltivazioni durante la ripresa vegetativa.

POLTIGLIA BORDOLESE CONTRO LA BOLLA E IL CORINEO DELLE DRUPACEE

La poltiglia bordolese è una miscela di solfato di rame e calce che controlla molte avversità tra le quali la bolla e il corineo. Per i trattamenti autunno-invernali sulle drupacee la poltiglia bordolese deve essere applicata direttamente sugli alberi in ragione di 2 kg/hl, intervenendo alla fine della raccolta.

[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2016/06/concime-oranico-300×203.jpg” titolo=”20 tipi di concime organico autoprodotto (le guide)” testo=”Dal guano di pipistrello, al lupino tostato fino alla borlanda, al bokashi e al brodolone: alla scoperta del concime organico. Una carrellata ragionata nella storia, da quelli dimenticati a quelli più diffusi con le tecniche d’uso e le qualità organiche. La guida all’uso del concime organico per l’orto e il giardino biologico e sinergico.” linkurl=”https://www.stilenaturale.com/concime-organico/” check=”true”][/btn]

IL MACERATO DI ORTICA E IL DECOTTO DI EQUISETO CONTRO LA BOLLA E IL CORINEO

Il macerato di ortica e il decotto di equiseto rappresentano ottimi fungicidi naturali contro bolla e corineo. Il macerato di ortica si ottiene lasciando sfibrare 10 kg di prodotto fresco o 2 kg di prodotto secco sminuzzato (senza le radici) in 10 lt di acqua pura o piovana, rimescolandola spesso per favorirne la fermentazione. Appena la produzione di bolle da fermentazione si arresta, bisogna immediatamente eseguire la filtrazione, previa aggiunta del 5% di aceto. Questo macerato si utilizza in via preventiva con l’aggiunta dell’1% di sapone di Marsiglia puro per aumentarne l’adesività e quindi l’efficacia, vaporizzando il tronco e i rami ogni 15 giorni. Il decotto di equiseto, invece, si ottiene lasciando in ammollo per 24 ore 45-50 gr di pianta secca o 100 gr di pianta fresca in 1 litro di acqua. Portare a ebollizione a fuoco basso per almeno mezz’ora, quindi spegnere e lasciare raffreddare, filtrare e infine diluire il prodotto in acqua in rapporto di 1:5. Il decotto di equiseto si utilizza in belle giornate di sole, innaffiando le foglie ogni 20 giorni in via preventiva.

[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2016/08/macerato-di-ortica-300×158.jpg” titolo=”Macerato di ortica: preparazione e uso nella lotta biologica” testo=”L’ortica è un’erba officinale ricca di acido formico e macro elementi, ha proprietà fertilizzanti, insetticide, curative, immunopotenzianti e fitostimolanti. Ecco come realizzare il macerato di ortica.” linkurl=”https://www.stilenaturale.com/macerato-di-ortica/” check=”true”][/btn]

I CANCRI RAMEALI DELLE POMACEE

Anche per prevenire i cancri rameali o da nectria, che interessano gli organi legnosi e raramente anche i frutti delle pomacee come melo e pero è bene intervenire a fine raccolta. L’attacco del micete provoca marciume nei frutti colpiti e più spesso depressioni della corteccia dei rami, che si fendono e si allargano sino a dar luogo a veri e propri cancri aperti che scoprono il legno.

[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2016/06/concime-organico-farina-di-neem-300×300.jpg” titolo=”Farina di Neem (concime)” testo=”Farina vegetale a base di semi di Neem contro insetti e crittogame” linkurl=”http://shop.stilenaturale.com/it/concime-organico/340-farina-di-neem-concime-organico-da-semi-di-neem.html” check=”true”][/btn]

CURARE E PREVENIRE I CANCRI RAMEALI DELLE POMACEE

La lotta ai cancri rameali consiste nella distruzione meccanica degli organi attaccati, per i trattamenti preventivi, invece, è necessario intervenire a fine raccolta con prodotti rameici tipo solfato di rame, applicati direttamente sugli alberi in ragione di 2 kg/hl.

GLI AGRUMI E LE COCCINIGLIE

Anche per i trattamenti antiparassitari per proteggere gli agrumi vale il principio che quelli invernali sono i più efficaci. Quindi, la prevenzione della cocciniglia in questo periodo è molto importante perché a basse temperature sopravvivono solo le uova e le femmine fecondate.

I RIMEDI PREVENTIVI CONTRO LE COCCINIGLIE

Concimazioni equilibrate aiutano a contenere il parassita, mentre insetticidi a base di oli minerali ammessi in agricoltura biologica contengono le cocciniglie, ricoprendo le uova e il corpo degli insetti con una sottile pellicola, che ne provoca la morte per asfissia. Efficaci anche contro afidi e ragnetti rossi, che colpiscono oltre agli agrumi anche drupacee, pomacee e piante in pieno campo, questi formulati si diluiscono in acqua e si distribuiscono in spray; quando utilizzati per proteggere gli agrumi si miscelano in ragione di 150 – 200 ml ogni 10 litri di acqua. Unica accortezza è tenere il prodotto lontani dai bambini e consumare il raccolto non prima di 20 giorni.

[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2016/05/cocciniglia-degli-agrumi-300×225.jpg” titolo=”Lotta biologica alla cocciniglia” testo=”I rimedi naturali contro cocciniglia e fumaggine” linkurl=”https://www.stilenaturale.com/cocciniglia/” check=”true”][/btn]

LA GOMMOSI DEL COLLETTO E IL MARCIUME RADICALE DEGLI AGRUMI

Gli agrumi sono vulnerabili anche alla gommosi del colletto e al marciume radicale degli agrumi, favoriti principalmente dalla presenza di un umidità eccessiva nel terreno. Una buona pratica per contenere i futuri attacchi è individuare le cause che generano i ristagni per eliminarle.

LA POLTIGLIA BORDOLESE CONTRO GOMMOSI DEL COLLETTO E MARCIUME RADICALE DEGLI AGRUMI

E’ sempre il solfato di rame, prodotto ammesso in agricoltura biologica, a contrastare sia la gommosi del colletto che il marciume radicale degli agrumi, applicandolo direttamente sugli alberi in ragione di 2 kg/hl.

LE ALTRE COLTIVAZIONI DA TRATTARE

Non solo agrumi, anche actinidia (o kiwi), ribes, lamponi, rose e ciliegi, solo per citare alcune coltivazioni, possono essere trattate in questo periodo con l’accortezza di ripetere i trattamenti anche quando le gemme si rigonfiano (normalmente questa fase avviene in febbraio) e ricordando che la maggior parte dei parassiti si riparano nelle screpolature e negli anfratti delle cortecce e che quindi il trattamento va effettuato avendo cura di bagnare bene tutta la pianta.

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LE AVVERSITA’ CHE COLPISCONO LE PIANTE IN COLTURA PROTETTA

Porcellini di terra e tisanotteri sono le avversità che si possono presentare in questo periodo, complice il tepore degli ambienti dove sono state messe al riparo le nostre coltivazioni (serre, coperture, sottoscale). I porcellini di terra, altrimenti detti porcellini di Sant’Antonio (o vermi cocoli, per i lettori salentini) appartengono alla famiglia degli Isopodi, sono lunghi da 0 a 1,5 cm e presentano corpo ovale e dorso gibboso di colore bruno. Sono riconoscibili per la tendenza a chiudersi a pallina, trovano l’habitat ideale dove i tassi igrometrici sono alti, sono attivi nelle ore notturne e possono danneggiare le giovani piante poste in serra. Il modo migliore per allontanarli è ridurre l’umidità dell’ambiente oppure utilizzare uno spray a base di farina fossile che provoca la disidratazione dei porcellini di terra, che muoiono per essiccazione.
I Tisanotteri, invece, sono insetti piccolissimi (0.8 mm) di colore chiaro che si annidano nella pagina inferiore delle foglie e nelle pieghe dei germogli e sono dannosi sia per le piane da orto che per le coltivazioni in serra. Colpiscono arbusti, erbacee, rosai, agrumi, in modo particolare se in coltura protetta o ricoverate, pungendo e succhiando la vegetazione e trasmettendo i virus da una pianta all’altra. I tisanotteri, che sono attivi tutto l’anno e possono provocare la morte della coltura, sulle piante colpite si manifestano con piccole macchie sulle foglie, boccioli decolorati e secchi e petali che possono gonfiarsi. Questi dannosi insetti si possono controllare biologicamente con le piretrine naturali che, a causa della limitata persistenza che ne inficia il potere insetticida, si trovano in commercio associate ad altri prodotti e le cui dosi per formulati al 4% sono di 70-100 ml/hl, da spruzzare nelle ore serali o al mattino presto.

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LE BUONE PRATICHE COLTURALI PER PREVENIRE LE CRITTOGAME DELL’ORTO DI NOVEMBRE

Un’ottima soluzione preventiva contro le malattie fungine è data da un’appropriata pulizia dei canali di sgrondo delle acque, in previsione delle piogge invernali che originano dannosi ristagni di umidità. Fortemente consigliata in questo periodo è la pulizia delle cortecce vecchie, in modo da scongiurare gli attacchi primaverili precoci di quei parassiti che si annidano nelle parti legnose delle coltivazioni. Sconsigliata è la pacciamatura con scarti vegetali, che mantiene troppo umido il terreno creando l’habitat ideale per l’insorgenza dei funghi. Un’ottima alternativa è data dalla pacciamatura con foglie di felce maschio che, grazie alle proprietà anticrittogamiche, contrasta le malattie fungine e le consociazioni con aglio, cipolla ed erba cipollina.

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Manuela Serio

Nata e cresciuta a Lecce, dopo il diploma di Perito Agrario si laurea in Scienze Politiche con una tesi in Diritto Agrario Comunitario sulla legislazione dei vini DOC provenzali, presso “l’Université de droit, Sofia Antipolis” di Nizza. Nel 2013 consegue il diploma di Sommelier e dal 2014 collabora con l’Accademia dei Georgofili, curando le attività relative all’Expo 2015. Decide quindi di andare a vivere a Montepulciano e contribuire alla gestione dell’azienda vitivinicola di famiglia ma anche di dedicarsi all’attività giornalistica nel settore agricolo ed enogastronomico e di wine taster and consultant per alcune strutture ricettive nel sud Salento. E’ un’appassionata di natura, agricoltura sostenibile, moto, cucina, tennis e vela.
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