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Calendula: come usarla per cosmesi e salute

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Pianta mitologica simbolo delle pene d’amore, la Calendula è raccomandata sia per curare punture e scottature, sia per alleviare i dolori dello stomaco dovuti a gastrite o ciclo mestruale

La Calendula è una pianta ricca di proprietà: antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti e rinfrescanti. Ecco alcune ricette per usare la Calendula per ogni evenienza, dall’infuso da bere alla crema per il viso

Bella e colorata, la Calendula appartiene al genere delle asteraceae, che in Italia si trova allo stato selvatico (Calendula arvensis L.) o naturalizzato (Calendula Officinalis L.). Secondo la mitologia greca, la Calendula nacque dalle lacrime della dea Afrodite (la Venere latina) disperata per la morte del suo amante Adone che era stato trafitto da un cinghiale mandatogli contro da Ares (Marte), marito della bella dea: per questo motivo nel linguaggio dei fiori la Calendula simboleggia le pene d’amore. Il nome invece dovrebbe derivare dal latino “Calendae”, parola con cui i Romani indicavano il primo giorno del mese, per fare riferimento probabilmente alla caratteristica che ha la Calendula di fiorire una volta al mese durante tutta l’estate (generalmente da aprile a novembre). Oppure, potrebbe venire da “calendario”, poiché segna il ritmo del giorno aprendosi al mattino e chiudendosi al tramonto. La Calendula infatti è una pianta eliotropica e i suoi fiori seguono il sole nell’arco del suo cammino: per questo motivo nei testi medievali si indicava col nome di “Sposa del Sole”, o anche “Oro di Maria”, venendo così dedicata alla Vergine Maria. Quello di cui si è sicuri invece, è che la Calendula è un’ottima pianta medicinale, per uso sia interno che esterno. Per uso esterno, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti, emollienti e dermopatiche viene utilizzata come rimedio per punture, scottature, ferite, arrossamenti e irritazioni della pelle, delle ulcere della bocca e per infiammazioni gengivali. Per uso interno invece, la Calendula viene impiegata sia come regolarizzatore del ciclo mestruale, poiché aumenta le mestruazioni scarse e diminuisce quelle abbondanti, sia come antinfiammatorio dello stomaco in caso di colite, gastrite, ulcere, agendo sulle irritazioni delle mucose. Ecco dunque alcune ricette da realizzare a casa a seconda dell’esigenza con i fiori di Calendula, che potete acquistare secchi in erboristeria se non avete la fortuna di avere un giardino dove coltivarli. Per l’assunzione e l’utilizzo della Calendula non sono conosciute controindicazioni o effetti collaterali e il rischio di allergia alla pianta, essendo priva di elenalina, è basso.

 

INFUSO DI CALENDULA: RICETTA E USI
L’infuso di Calendula è ottimo da bere in caso di spasmi addominali, dolori mestruali o infiammazioni del sistema gastro-intestinale. Per l’infuso di Calendula basta versare un cucchiaio di fiori secchi di calendula in una tazza d’acqua bollente. Assicurarsi che la pianta sia immersa completamente e, coprendo, lasciare a riposo per 15 minuti; infine, filtrare l’infuso e bere.

OLEOLITO DI CALENDULA: RICETTA E USI
Per l’oleolito occorrono 100 gr di fiori di Calendula secchi e 1/2 litro di olio extravergine di oliva (oppure olio di mandorle dolci) e…un po’ di pazienza! Mettete i fiori di Calendula in un barattolo di vetro con coperchio ermetico, coprite i fiori con l’olio e chiudete il barattolo. Il barattolo deve essere tenuto in un luogo caldo (ma non direttamente su fonti di calore) per 30 giorni e deve essere scosso una volta al giorno. Dopo 30 giorni, filtrate l’olio passandolo attraverso una tela leggera (ad esempio una garza o un pezzo ricavato da un vecchio lenzuolo) e spremete il residuo. L’oleolito deve essere conservato in una bottiglia di vetro scuro, in un luogo fresco e al buio. Potete utilizzarlo per la sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria, ad esempio come olio per la pulizia del viso per le pelli sensibili e tendenti alle screpolature, oppure per le dermatiti da pannolino dei bebè. Per i più piccoli inoltre, si può realizzare un olio detergente mescolando 150 millilitri di olio di Calendula con 100 millilitri di olio di camomilla e 7 gocce di ciascuno dei seguenti oli essenziali: lavanda, arancio, dolce, geranio (21 gocce in totale). L’olio così ottenuto va conservato in una bottiglia di vetro scuro a temperatura ambiente.

CREMA ALLA CALENDULA: RICETTA E USI
Particolarmente adatta per pelli sensibili e tendenti all’arrossamento, la crema alla Calendula (75 millilitri circa) si realizza con 3 cucchiai di oleolito di Calendula, 1 pezzetto di cera d’api grande come una nocciola, 1 cucchiaio di acqua distillata di fiori, 10 gocce di olio essenziale di geranio e 5 gocce di olio essenziale di lavanda. Dopo aver sciolto la cera in un pentolino a bagnomaria, aggiungete l’olio. Togliete dal bagnomaria quando il tutto è ben dissolto e fate raffreddare mentre mescolate di continuo. Quando il composto sarà tiepido e comincerà ad addensarsi, unitevi l’acqua distillata versandola goccia a goccia e mescolando rapidamente, infine unite gli oli essenziali e mescolate. La crema, al solito,va messa in un vasetto con chiusura ermetica e si può conservare per almeno 2 mesi a temperatura ambiente e fino a 4-5 in frigorifero.

POMATA ALLA CALENDULA: RICETTA E USI
Ottima per lenire scottature e screpolature, ma anche per nutrire pelli secche, la pomata alla Calendula si realizza con 10 gr di cera d’api, 20 gr di olio di riso, 20 gr di olio di oliva (o di semi di girasole), 5 gr di miele, una decina di fiori freschi di Calendula. Per cominciare, sciogliere la cera in un pentolino a fiamma molto bassa, aggiungere prima gli oli, mescolando bene, poi il miele. Successivamente, unire alla miscela i fiori con la corolla rivolta verso il fondo del pentolino. Il composto andrà lasciato scaldare mescolando ogni tanto per circa 30 minuti, facendo attenzione a non raggiungere ma il livello di ebollizione (eventualmente accada, spegnere la fiamma del fornello per un paio di minuti per ristabilire la giusta temperatura). Quando i fiori di Calendula saranno completamente afflosciati e la miscela sarà di colore giallo o arancione, potrete togliere il composto dal fuoco e versarlo con l’aiuto di un colino in un barattolo sterile, avendo cura di strizzare i fiori sul colino per farne uscire tutto l’olio. Una volta raffreddata a temperatura ambiente, la pomata sarà pronta per l’uso.

NB: Le informazioni contenute in questo articolo non sostituiscono – né hanno la pretesa di sostituire – consigli o indicazioni mediche.

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Sara Francesca Medas

Sara Francesca Medas

Scrittrice e aspirante giornalista, ha ricevuto alcuni riconoscimenti nell'ambito della narrativa e collabora con diversi siti web. È perito agrario ed é appassionata da sempre di natura e ambiente. Ad oggi possiede una piccola collezione di piante grasse e carnivore ed è socia di AIPC (Associazione italiana piante carnivore). Laureanda in sociologia, convinta fautrice della sostenibilità ambientale si interessa a tutto ciò che riguarda una vita eco-compatibile, a soluzioni “antispreco” e tematiche globali di economia e società.
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