Tutto quello che c’è da sapere sul compost domestico: come muovere i primi passi in sei mosse
Compost domestico: come realizzarlo in poche battute! Andate a fare una passeggiata nel bosco, rimescolate il manto di foglie morte e avvertirete subito un odore gradevole: man mano che andrete in profondità, foglie, rami, resti d’animali ed insetti, perdono progressivamente la loro forma ed i colori originali. È qui, a pochi centimetri di profondità, troverete un terriccio soffice, di colore scuro che profuma di “bosco”, ricco di Humus.
Piante e foglie morte, frutti caduti al suolo, spoglie e deiezioni d’animali, tutte le sostanze organiche che si accumulano nel sottobosco, diventano il nutrimento del super-organismo formato dagli esseri viventi che popolano il terreno.
Le grandi molecole organiche presenti nei vegetali (amidi, zuccheri, cellulosa, resine, oli..) diventano cibo per i batteri e per altri microrganismi che dalla degradazione di queste molecole, a base di carbonio, traggono energia.
Su quello che resta dell’originaria materia organica e sugli stessi batteri e funghi, si avventa una miriade di organismi di maggiori dimensioni quali insetti, artropodi, anellidi che, oltre a finire di mangiare le briciole, scavano e rimescolano quello che ormai è diventato un soffice terriccio bruno su cui l’ossigeno dell’aria e l’acqua apportano le ultime trasformazioni chimico-fisiche.
Dopo qualche mese, tutto si è trasformato in una cosa nuova, il COMPOST, ovvero un terriccio fine ricco di organismi viventi e di sostanze nutritive, nelle condizioni fisiche e chimiche ottimali per essere facilmente assorbite dalle radici delle piante.
Il compost, oggi come oggi, è un’ottima soluzione sia per ridurre la propria incidenza sui rifiuti, sia per autoprodurre materia organica, concime, da utilizzare nell’orto e nel giardino. Se vivete in cascina o avete molto spazio a disposizione, vi consigliamo di fare un compostaggio a cumulo; se invece il vostro spazio è ridotto vi consigliamo una compostiera domestica in contenitori chiusi, bidoni di plastica costruiti in modo particolare.
COME PARTIRE
Affinché i processi di compostaggio di sostanze organiche vegetali vadano a buon fine, sono indispensabili i seguenti ingredienti
volume di biomassa finemente triturata di circa 1 metro cubo, formata di 30 parti di carbonio e 1 parte d’azoto
aria a volontà
acqua, quanto basta al benessere di muffe, funghi e batteri
un po’ di batteri e microrganismi
qualche lombrico.
Mescolare bene questi ingredienti, operare affinché l’aria circoli sempre in abbondanza in questo “impasto” e la quantità d’acqua si mantenga nelle giuste proporzioni.
Nel materiale sottoposto a compostaggio si assisterà, in ordine di tempo, ai seguenti fenomeni:
sviluppo di colonie di muffe e funghi;
riscaldamento progressivo, fino a raggiungere 50-60 °C, al suo interno;
disgregazione dei componenti, con una riduzione del volume iniziale fino al 50%;
raffreddamento del compost
eventuale diffusione di lombrichi all’interno del cumulo di compost.
Se la ricetta è ben eseguita e se il materiale trattato è frequentemente rimescolato, l’intero processo di compostaggio può durare anche alcuni giorni; lasciando il cumulo fermo e avendo provveduto solo ad una grossolana triturazione, il compostaggio completo richiederà alcuni mesi (da 4 a 5 mesi, secondo la stagione).
I 6 PASSI PER UN BUON COMPOSTAGGIO DOMESTICO
1 Carbonio e azoto
I batteri, per svilupparsi a dovere, devono avere a disposizione sia energia dalla “combustione” del carbonio, sia materia prima per l’assemblaggio di proteine (azoto).
Per avere sostanza organica con un rapporto ottimale carbonio/azoto, si può seguire la regola di mescolare bene due parti di avanzi “Verdi” con una parte di avanzi “Marroni”.
Quindi, se il vostro compost risulta troppo umido e bagnato, è l’ora di aggiungere carbonio: sacchetti in carta per alimenti, fazzoletti e tovaglioli di carta, tutti sminuzzati finemente per accelerare il processo. Va bene anche la segatura di legno non trattato.
2 Avanzi verdi e marroni: quali rifiuti per produrre compost? E quali no?
Vediamo adesso che cosa mettere nella nostra compostiera per creare il corretto rapporto azoto/carbonio.
Avanzi marroni: foglie secche, potature di arbusti, aghi di pino, segatura, cartone, carta per alimenti, quotidiani.
Avanzi verdi: avanzi di piante verdi e fiori, sfalci d’erba o erba fresca, avanzi di frutta e ortaggi non cotti, bustine di tè, pose di caffè, letame di erbivori, capelli, peli di animale domestico.
Ci sono, poi, gli integratori che non sono obbligatori per la buona riuscita, ma contengono interessanti proprietà utili alle piante che, poi, andremo a concimare.
Integratori: gusci di uova, gusci di molluschi, cenere di legna, polvere di roccia sedimentarie.
Anche la carta di quotidiano può essere utilizzata per il compostaggio perché da
tempo il piombo non è più utilizzato per la stampa.
Per la preparazione del compost NON si devono usare: carne, pesce, ossa, prodotti caseari, oli e grassi, lettiere di cani, gatti, uccelli.
Non sono idonei al compostaggio, in quanto scarsamente
biodegradabili: fogli di plastica, carta oleata, carta patinata, carta plastificata.
3 La triturazione degli avanzi
Ai fini della velocità e della buona riuscita del compostaggio è utile che il materiale organico sia sminuzzato il più finemente possibile. Questo trattamento, a parità di peso di materiale, aumenta la superficie d’attacco da parte dei batteri, facilita il mescolamento tra i vari componenti, rende il cumulo più soffice e più permeabile all’aria e all’acqua. Anche una triturazione grossolana può andare bene, specialmente se non si ha fretta.
4 L’acqua
Il materiale da compostare deve essere mantenuto costantemente umido. Attenzione però a non esagerare. Se il cumulo è fradicio d’acqua, l’aria non circola e i batteri “buoni” moriranno per asfissia. Saranno sostituiti da altri batteri (chiamati anaerobi) che non amano l’ossigeno, ma che producono metano, idrogeno solforato, composti con odori fortemente sgradevoli.
Una prova empirica per verificare la presenza di un eccesso d’acqua si effettua stringendo nel pugno una manciata di compost; se esce acqua, l’umidità è eccessiva e pertanto deve essere ridotta.
5 Calore
Il buon andamento del compostaggio si misura con l’aumento della temperatura al suo interno.
L’aumento di temperatura segnala che i batteri sono al lavoro e che la sostanza organica viene da loro degradata. Elevate temperature si raggiungono solo con cumuli il cui volume sia di circa un metro cubo (mille litri). Il vostro compost si riscalda progressivamente fino a raggiungere, al suo interno, 50-60 °C. L’elevata temperatura elimina eventuali parassiti e agenti patogeni
e inattiva i semi di piante infestanti introdotti nel cumulo.
Se il volume del cumulo è inferiore ad un metro cubo, la maggiore dispersione del calore non permette il raggiungimento d’elevate temperature; in tal caso si parla di compostaggio freddo che è più lento di quello caldo e non ne ha i vantaggi ma rende possibile il costante valido aiuto dei lombrichi.
6 Gli starter
Soprattutto nel caso di compostiera domestica non in cumulo, occorre attivare il compost attraverso dei piccoli accorgimenti.
BATTERI E MICRORGANISMI
Quando si avvia il compostaggio per la prima volta è opportuno poter mettere subito al lavoro questi utilissimi animaletti. Su uno strato di 10-15 cm di avanzi verdi, gettate uno strato di 2-3 cm di terriccio, utile anche per evitare invasioni di moscerini della frutta e per contenere l’emissione di eventuali odori fastidiosi. Prima di aggiungere nuovo materiale fresco, rimescolare bene gli strati sottostanti.
LOMBRICHI
I lombrichi sono indispensabili per il compostaggio domestico di volume ridotto (compostaggio freddo) e preziosi anche per il compostaggio a cumulo. Se ne trovano in abbondanza scavando ai bordi dei cumuli di letame, oppure presso i negozi di pesca che vendono esche vive.
QUALCOSA VA STORTO?
Morte dei lombrichi: mancanza di cibo:, acqua o temperatura troppo bassa..
Il compostaggio non si avvia: il cumulo è troppo secco (aggiungi acqua); eccesso di marrone (aggiungi verde).
Cattivi odori: troppa acqua (aggiungi cibo per 2-3 settimane); troppo cibo (non aggiungere cibo per 2-3 settimane).
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