Questa curiosa pianta è ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti, assieme al cedro ed al mandarino
Il pomelo, pummelo o pampaleone (Citrus maxima o, secondo Linnaeus, Citrus grandis), appartiene al genere dei Citrus, nella famiglia delle Rutaceæ. È ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti, assieme al cedro ed al mandarino. Non ha niente a che vedere con la mela, al contrario di quanto il nome potrebbe far pensare.
Diversamente da ogni altro agrume, il pomelo non è sferico o leggermente schiacciato, ma si presenta spesso con una forma a pera. La buccia è liscia, verdina, alle volte rosata, mentre la polpa raggiunge i colori dal giallo paglierino al rosa fino al rosso. È il più grande tra i frutti dei citrus, cresce fino ai 30 cm di diametro e può pesare fino ai 10 kg. Tipica per questa specie è l’abbondante presenza della sostanza bianca spugnosa sotto la buccia (detta albedo), che come nella maggioranza degli agrumi non è commestibile; di albedo è costituita addirittura tutta la parte superiore del frutto, cioè la parte stretta della forma a pera. Se il frutto è maturo il gusto è piacevole, più dolce di quello dell’arancio amaro e senza alcuna acidità. Ogni spicchio del frutto è piuttosto grande, presenta piccoli semi e una spessa buccia facile da togliere.
Il pomelo è nativo del sud dell’Asia dove è conosciuto da più di quattromila anni. Fu introdotto in Cina attorno al 100 d.C., dove si è diffuso e continua a sopravvivere anche spontaneamente in riva ai fiumi. È coltivato nelle regioni meridionali (Jiangsu, Jiangxi, Fujian) e specialmente in Thailandia. Ci sono piantagioni anche in Taiwan e Giappone, nel sud dell’India, Malesia, Indonesia, Nuova Guinea e Tahiti. Oltre che in Asia, il pomelo è coltivato in California e in Israele. Poiché venne introdotto in Giamaica nel XVIII secolo dal capitano inglese Shaddock, in Liguria il pomelo è noto come sciaddocco. In Europa oggi è possibile acquistarlo nei negozi cinesi e in alcuni supermercati.
In Cina viene consumato fresco, in Israele è impiegato anche per produrre succhi e per condire insalate di frutta o di legumi, oppure candito. L’industria ricava oli essenziali dalla sua buccia.
Le principali sostanze contenute nel pomelo sono: vitamina C, beta-carotene, vitamine del gruppo B compresa la B9 “acido folico” particolarmente importante per le mamme durante la gravidanza. E’ ricco di potassio che ha proprietà tonificanti per il cuore; inoltre aumenta la vitalità, migliora l’umore, rafforza le energie e la capacità lavorativa.
Fornisce una sensazione di sazietà e accelera la sintesi delle proteine e dei grassi, nell’organismo, utile per coloro che desiderano o devono mantenere una dieta ipocalorica per migliorare l’aspetto fisico. Contribuisce a regolare la pressione arteriosa e a prevenire l’arteriosclerosi. Il Pomelo è ottimo nelle diete per il trattamento e la prevenzione dell’asma. Nelle Filippine e nel Sud-Est asiatico si fanno decotti di foglie, fiori e scorza utili per il loro effetto sedativo nei casi di epilessia e tosse forte, mentre il decotto caldo delle foglie si applica su gonfiori e ulcere.
In Malaysia è considerato un frutto di buon auspicio: in coincidenza con il Nuovo Anno Cinese (verso febbraio, periodo di raccolta), il pomelo viene offerto come dono.