Per il nuovo anno scolastico è tempo di richieste di “diete speciali” : tra queste oltre alle diete per le intolleranze e le allergie si possono chiedere menu particolari anche vegan o vegetariani
E’ tempo di richiesta di “DIETE SPECIALI” per il prossimo autunno nelle scuole pubbliche che offrono un servizio di mensa scolastica, diete cioè differenti dal menu convenzionale per ragioni di salute (intolleranze, allergie) o per motivi etici e religiosi, quindi anche vegetariane e vegane.
C’è da dire che ancora in Italia sul fronte alimentazione vegana e vegetariana nelle scuole c’è molto lavoro da fare: se c’è infatti una diffusa disponibilità sul territorio ad esaudire richieste per patologie, ma anche per esigenze religiose, lo stesso non si può dire per chi richiede menu vegetariani (men che meno se si richiede un pasto vegetariano o vegano) nel menu della mensa scolastica, le cui richieste purtroppo sono il più delle volte respinte o ostacolate. Proprio di recente, nell’ambito della mia attività di VEGCOACH, mi è stato segnalato il caso del comune di Ferrara che nel modulo predisposto per la richiesta di dieta per motivi etici e religiosi, chiede che i genitori sottoscrivano una dichiarazione di consapevolezza che il menu convenzionale proposto è “alla base di una alimentazione sana”, come a dire che l’esclusione di certi alimenti (carne e pesce) sia rischiosa. Di escludere anche derivati del latte e uova non se ne parla neanche. E dire che lo scorso anno il Prof. Berrino, dell’Istituto Tumori di Milano, ha formulato un menu per le scuole milanesi con molte proposte di piatti vegetariani e vegani e alcuni anni fa il Prof. Pinelli, pediatra e diabetologo già docente presso l’Università di Verona, aveva formulato un menu alternativo per vegetariani e vegani ad uso della ASL di Mantova. O ancora, una delle poche mosche bianche, il comune di Livorno già da qualche tempo prevede e pubblica la sua proposta di menu vegetariani e anche vegani. Ma evidentemente ci sono ancora pediatri e dietisti che ancora si rifiutano di informarsi, generando per molte famiglie grande disagio e disorientamento. L’ostruzionismo nei confronti delle diete vegetariane in contesti pubblici è contro i principi della Costituzione italiana e anche delle linee di indirizzo sulla ristorazione scolastica emanate nel 2010 dal Ministero della Salute che prevedono che per richieste di diete per motivi etici e religiosi non sia necessaria alcuna certificazione medica; mentre in base alla Costituzione alle famiglie che richiedono un menu vegetariano dovrebbe essere garantito lo stesso trattamento di chi fa richieste per motivi religiosi. Ma così non è.
Come fare in caso di problemi:
– prima di tutto entrare nell’ordine di idee che ottenere un menu vegetariano adeguatamente variato e bilanciato è un diritto, non una gentile concessione
– segnalare le indicazioni del Ministero della Salute
– indicare il buon esempio di altri comuni (come quelli citati sopra)
– provare a proporre l’idea che proporre un menu vegetariano per tutte le richieste speciali, faciliterebbe l’organizzazione della mensa e sarebbe un punto di merito a favore dell’ambiente come previsto anche dalle normative vigenti (il D.M. 25/7/2011)
– proporre un menu tipo, magari formulato con l’aiuto di un professionista
– se quanto sopra non è sufficiente rivolgetevi ad un’associazione che possa sostenervi anche legalmente
E’ triste constatare come ottenere un diritto sia tanto difficoltoso, ma pensiamo anche che le fatiche dei vegetariani di oggi saranno fatiche in meno per quelli di domani, che magari, grazie alla strada spianata saranno molti di più.
La foto dell’articolo è stata tratta dal sito www.ideavision.it