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Herpes zoster: il virus nemico dei nervi

Cosa trovi in questo articolo

L’herpes zoster si manifesta con violente eruzioni cutanee simili alle vesciche che lascia la varicella è un virus che si manifesta grazie alla varicella che rimane dormiente nel nostro corpo

L’herpes zoster si manifesta più raramente anche su braccia, gambe, viso soprattutto intorno alla bocca e attorno agli occhi. Il dolore che provoca questa malattia virale è molto intenso tant’è che anche il suo nome sinistro deriva dal vocabolario greco antico: herpes significa serpente e zoster cintura. Mai nome fu più perfetto per descrivere i sintomi della malattia. E’ proprio un serpente di fuoco che si annida nel corpo e che è difficile da scacciare. L’herpes zoster che è molto più comune di quanto si pensi è più frequente negli anziani ed in persone con malattie del sistema immunitario o sottoposte a cure particolari quali la chemioterapia e la radioterapia, ma non è escluso colpisca persone del tutto sane che per motivi banali quali freddo o scottature solari si sono indebolite e rese vulnerabili a questa patologia. Si ritiene, infatti, che un individuo su dieci lo svilupperà nel corso della vita, più che altro dopo i 50 anni, ma, seppur di rado, si manifesta, anche nei giovani.

 

PERCHÉ SI PRENDE
Il virus appartiene alla stessa famiglia di quello della varicella, è uno dei più aggressivi della sottofamiglia degli Alphaherpesvirinae. Si caratterizza per rimanere annidato ma silente nell’organismo e più esattamente nei gangli delle radici dorsali del midollo dopo essere guariti dalla varicella per risvegliarsi poi quando il nostro organismo diventa più indifeso e così l’herpes zoster si mette a viaggiare lungo le fibre nervose. Particolare attenzione quando compare in persone giovani perché potrebbe essere campanello d’allarme di patologie importanti come linfomi o altri tumori.

 

COME RICONOSCERE L’HERPES ZOSTER?
L’inizio è una sensazione di formicolio nelle parti che poi saranno colpite, sboccia poi l’eruzione con una striscia di puntini rossi a grappolo, simili a quelli della Varicella. che segue la linea del nervo infettato. L’esantema evolve poi in pustole piene di liquido che, seccandosi lasciano sulla pelle delle croste.
Malessere generale, febbre, brividi, mal di testa e di stomaco possono accompagnare tutta la fase acuta e lo sfogo cutaneo contrariamente alla Varicella non causa prurito, ma dolore o bruciore molto forti.

 

CONTAGIOSO SÌ, MA…
Come tutti i virus anche l’herpes zoster è trasmissibile. Lo può essere attraverso l’aria respirata se si soggiorna nella stessa stanza del malato anche se non lo si tocca direttamente. E’ bene, tuttavia sottolineare dire in modo chiaro e netto che, le persone contagiate dal malato non avranno il fuoco di Sant’Antonio, ma la Varicella se non l’hanno mai avuta in precedenza poiché questa dà un’immunità permanente e non si può ammalare due volte di Varicella. Allo stesso modo, le persone malate di Varicella, possono trasmetterla ad altri, ma non possono trasmettere lo Zoster.

 

QUANTO TEMPO PER GUARIRE, SE SI GUARISCE…
Da dieci giorni a tre mesi il tempo in cui l’organismo sconfigge la malattia, ma… C’è un ma. L’herpes zoster è una brutta bestia perché statisticamente nella metà dei casi si risolve spontaneamente e nell’altra metà, purtroppo, si cronicizza nella nevralgia post erpetica, ovvero in quel dolore subdolo che rimane e che può durare per mesi oppure per sempre…

 

QUALE CURA
L’eruzione si risolve spontaneamente, ma per il dolore qualcosa si deve pur fare. Per curare il fuoco di Sant’Antonio si usano farmaci antivirali ovviamente, alcuni antidepressivi usati a fini antalgici perché influiscono sui neurotrasmettitori, alcuni antiepilettici per la regolazione elettrica dei nervi colpiti, ma soprattutto si usano pomate, unguenti, cerotti e terapie alternative per alleviare il dolore causato dall’eruzione.
Una delle terapie più usate è una soluzione di acido acetilsalicilico ed etere etilico, la capsaicina che è una pomata a base di semi di peperoncino rosso e poi si segnala la desensibilizzazione che è una tecnica che punta a riabilitare la cute dolente stimolandola. Ad esempio, se il male si scatena al contatto con i vestiti, il medico suggerisce di strofinare per vari minuti sulla parte interessata un asciugamano e se invece il dolore arriva da una abnorme sensibilità alle temperature, può essere consigliabile applicare impacchi caldi o freddi. Infine potete curare l’herpes zoster con i tens (stimolazione elettrica transcutanea dei nervi) che consiste nell’applicare sulla zona dolorante gli elettrodi di uno stimolatore, ma l’efficacia, però, in questo caso è davvero modesta.

 

Attenzione: Queste informazioni sono esclusivamente di carattere informativo. Non vogliono e non devono sostituire le indicazioni del medico al quale vi esortiamo di affidarvi.

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Nadia Fondelli

Nadia Fondelli

Giornalista viaggiatrice è fondatrice, redattore e direttore del magazine trilingue Toscana&Chianti News che ha contribuito a far crescere l’immagine della Toscana nel mondo e che nel 1996 è stato fra  i primi mensili italiani presenti sul web.Ha contribuito alla rinascita dello storico settimanale calcistico-satirico ll Brivido Sportivo, ha collaborato alla creazione de Il Reporter ed è stata caporedattore di Oriente Press.Attualmente dirige il mensile cultural-turistico on line The Tuscany e si occupa di terzo settore, sport e salute.All’attivo anche due libri: 80 anni di storia Fiorentina scritto col noto giornalista sportivo Paolo Melani e Chat-line, dalla trasgressione alla solitudine con la grafologa televisiva Mirka Cesari.
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