Eseguire la tecnica della moltiplicazione delle rose per margotta è possibile con alcuni semplici passaggi e pochi strumenti. Vediamo come fare con la guida pratica!
Le rose possono essere riprodotte per seme oppure moltiplicate per via agamica, ossia attraverso una porzione di pianta. Questo ultimo sistema di moltiplicazione varia da specie a specie e consente di trasmettere integralmente i caratteri della pianta madre. I principali modi di riproduzione agamica o asessuata sono: talea, ovoli e polloni, propaggine, innesto e margotta. Vediamo nel dettaglio come realizzare quest’ultima tecnica sulla rosa.
LA MARGOTTA
La margotta è il metodo riproduttivo che prevede l’incisione del fusto, fino a metà getto, di alcune specie arboree o arbustive. Per ottenerla si dovrà praticare un’incisione sul fusto, intorno alla quale si dovrà incorporare del terriccio o dello sfagno tenuti umidi. La porzione incisa dovrà essere protetta dai venti contenendola in appropriati fogli di plastica per 30-40 giorni o fino quando si manifestano i segni di vegetazione autonoma, cioè la completa emissione delle radici che daranno vita ad una nuova pianta.
[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2015/12/1-roberto-cavina-messa-a-dimora-delle-rose-a-radice-nuda-300×225.jpg” titolo=”La zaffardatura delle rose” testo=”Come mettere a dimora le rose utilizzando il metodo della zaffardatura” linkurl=”https://www.stilenaturale.com/rose-a-radice-nuda/” check=”true”][/btn]
I 9 PASSAGGI
1) scegliere una pianta sana di rose, con buona vegetazione e con un getto di uno o due anni; legare strettamente una porzione di telo plastificato con un cordino intorno al ramo che si intende incidere;
2) praticare un incisione di circa 2 mm sulla corteccia, sotto la gemma selezionata, fino a metà getto;
3) scostare delicatamente il lembo di corteccia inciso ed inserirvi uno stecchino;
4) sollevare il sacchetto di plastica e riempirlo con sfagno o con torba umidi e ben pressati;
5) avvolgere e trattenere con un cordino la parte superiore del foglio di plastica in modo che l’incisione si trovi al centro dell’involucro;
6) mantenere costantemente umido il centro del contenitore e dopo circa 6 settimane controllare l’avvenuta emissione delle radici.
7) Solo adesso la coltivazione riprodotta si potrà separare dalla pianta madre, praticando un taglio al di sotto della zona margottata e asportando l’involucro di plastica. In questa fase bisognerà fare attenzione a non danneggiare le radici neo-formate.
8) A questo punto il getto radicato sarà posto in un vaso e collocato in un locale caldo per circa 20 giorni.
9) In autunno la pianta sarà finalmente pronta per essere messa a dimora, dando vita ad una nuova pianta con le stesse caratteristiche della coltivazione margottata.
[btn src=”https://www.stilenaturale.com/wp-content/uploads/2016/04/3-300×225.jpg” titolo=”Semina delle rose” testo=”Come si seminano e si selezionano le rose” linkurl=”https://www.stilenaturale.com/seminare-le-rose/” check=”true”][/btn]
LE TECNICHE PIU’ DIFFUSE
La tecnica della margotta si esegue in estate sui getti di uno o due anni e si pratica, oltre che sulle rose, anche sul cotogno, sulla magnolia, sull’oleandro, sul melo dolcino, sul ficus e su molte altre ornamentali, oltre che su quelle piante esotiche particolarmente delicate e per le quali l’utilizzo di metodi diversi, come la talea, si rivelano di difficile riuscita.
POTREBBERO INTERESSARTI
- Il vino Sagrantino diventa una rosa a 6 petali
- Come creare un’aiuola salva api nel proprio fazzoletto di terra
- Come realizzare la rosa gigante (video)