Dal Bargello agli Uffizi, fino Metropolitan di New York. Ritratto d’artista
Quasi un secolo intero trascorso appassionatamente in seno alla sperimentazione artistica dando vita e forma ad una moltitudine infinita di oggetti: vasi, boccali, piatti, sculture con figure di antenati, satiri, donne, soldati stremati, guerrieri e cavalieri, medaglie, dalle più svariate fogge, tecniche e fantasie cromatiche. Protagonista dell’arte toscana del Novecento, ceramista, scultore e pittore, fiorentino purosangue, classe 1915, Marcello Fantoni è stato un poliedrico creatore di forme artistiche che hanno attraversato per intero il secolo scorso, fra reminiscenze arcaiche, Art Nouveau e Futurismo, Ritorno all’Ordine e Astrattismo, Arte Informale e di nuovo Naturalismo. Il suo successo si misura non solo con la sua presenza nei maggiori musei del mondo – dal Bargello agli Uffizi, dal Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza fino al Victoria & Albert Museum di Londra, il Brooklyn Museum e il Metropolitan di New York – ma anche con la notorietà raggiunta a partire dal quarto decennio del secolo scorso nei mercati d’arte, specie in quello americano e nelle più ambite aste internazionali, Cristhie’s e Sotheby’s in primis. Attivo giovanissimo, fin dal 1927, nel campo della ceramica, pur sperimentando di volta in volta nuove tecniche e materiali (dal disegno alla pittura, la scultura, il bronzo, l’argento, il rame, il ferro fino al cemento) Fantoni si è mostrato sensibilissimo nell’interpretare personalmente le proposte artistiche del suo tempo riconducibili a Libero Andreotti (suo maestro all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze a fianco di Carlo Guerrini e Gianni Vagnetti), Arturo Martini, Gio’ Ponti, Guido Andlovitz ma anche suggestioni da Picasso e Braque, senza tralasciare certi esiti felici del cubismo, dell’astrattismo e dell’arte informale. Novantacinque anni appena compiuti (è nato il 1 di ottobre) Marcello Fantoni vive attorniato dall’affetto dei suoi cari, circondato dalle sue opere nella casa-studio museo di via Monterinaldi sulla Via Bolognese con straordinari affacci sulla collina di Fiesole, dove fino a pochi anni fa con immutato entusiasmo, tenacia e passione presso la Scuola Internazionale d’Arte Ceramica da lui fondata negli anni Settanta, formava all’arte plastica giovani provenienti da ogni parte del mondo, insegnando tecniche e segreti del mestiere, sull’esempio dei grandi maestri del Rinascimento. “Il mio allievo – spiegava l’artista – si scotterà le mani ma non se ne accorgerà tanto sarà grande il desiderio di vederne i risultati”. Ed è qui, in questo luogo incantato, immerso nel verde intenso ed argentato di cipressi e olivi, che Marcello Fantoni trova ancora la forza di ripercorrere, con giovanile entusiasmo velato a tratti da una stilla di malinconia, i momenti salienti della sua vita, di quasi un secolo trascorso ininterrottamente in omaggio all’arte in ‘terra’ fra arte, artigianato e design.