Il marciume apicale del pomodoro non è una patologia ma uno squilibrio fisiologico. Quali sono le condizioni che lo favoriscono? Come prevenire l’antiestetica punta nera? Quali i rimedi? Una guida pratica contro le malattie del pomodoro
Tra le malattie del pomodoro, il marciume apicale o BER (Blossom End Rot) è quello più diffuso. E’ bene sapere che non è uno squilibrio fisiologico, ma un problema interno alle piante che si presenta sotto forma di macchia concentrica. E’ molto probabile che questa fisiopatia sia originata da una carenza di calcio o comunque da un cattivo assorbimento di questo elemento. Prevenirla è possibile con alcuni accorgimenti. Vediamo quali.
MALATTIE DEL POMODORO
Il marciume apicale del pomodoro è una fisiopatia frequente nelle varietà di pomodoro a frutto allungato come la San Marzano e di alcune a frutto tondo come la Cuore di Bue. Inizia solitamente a svilupparsi nella seconda quindicina di luglio e si manifesta con la comparsa di una macchia circolare di colore verde attorno al residuo stilare, che col tempo si estende e assume tonalità che vanno dal marrone al nero. I tessuti colpiti si presentano dapprima di consistenza normale, per divenire successivamente molli e aridi fino ad assumere una struttura cuoiosa. La lesione può presentarsi superficialmente o scendere in profondità e quindi, negli stadi estremi, il pericarpo apparire depresso.
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SCATOLAMENTO DEL POMODORO
Questa fisiopatia può evolvere nel cosiddetto “scatolamento”, un fenomeno patologico altrettanto grave che consiste in un’atrofia dei tessuti placentari dei giovani frutticini, che può evolvere in un processo di necrosi che, penetrando attraverso l’apice stilare, si diffonde nei tessuti per apparire infine all’esterno sotto forma della tipica lesione da marciume apicale. I frutti colpiti risultano più vulnerabili agli attacchi batterici.
LE CONDIZIONI CHE LO FAVORISCONO
Il marciume apicale del pomodoro si riscontra anche nei terreni sabbiosi e vulcanici e, a prescindere dalla loro composizione, in quelli colpiti da improvvise variazioni del regime idrico. Altri fattori che favoriscono le malattie del pomodoro sono la somministrazione di fertilizzanti azotati, che dovrebbero essere distribuiti in piccole dosi, irrigazioni irregolari o eccessive e piogge abbondanti. Gli elementi determinanti che però comportano marciume apicale del pomodoro sono le alte temperature, un’accentuata traspirazione delle piante e soprattutto un’insufficiente assunzione di calcio, a volte favorita dalla somministrazione di notevoli quantità di potassio, che ne ostacola l’assorbimento da parte delle piante.
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IL CALCIO
Il calcio è l’elemento più importante per la buona coltivazione del pomodoro, è concentrato soprattutto nelle foglie, alle quali garantisce una crescita sana e vigorosa. Un buon apporto di questo componente aumenta il grado brix (unità di misura utilizzata per determinare il grado zuccherino del pomodoro), migliora la consistenza del frutto e attiva il potassio che regolando l’apertura stomatica consente il buon drenaggio dell’acqua nei tessuti, bilanciando quindi il contenuto idrico della piante. Soprattutto durante la prefioritura, un apporto di questo prezioso elemento è fondamentale per lo sviluppo ottimale, sia dell’apparto radicale che della parte apicale della pianta.
NO ALLO STRESS IDRICO
Vi sono alcuni accorgimenti che possono sostenere la prevenzione da marciume, il più importante di tutti è senz’altro evitare scompensi idrici, garantendo alla pianta irrigazioni regolari e moderate.
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COME SCEGLIERE IL CONCIME
Ricordate che le concimazioni fosfatiche o ad alto contenuto di calcio contrastano il marciume apicale del pomodoro; tali concimazioni si potranno praticare durante tutta la stagione e in particolare durante la maturazione, anche per massimizzare il potenziale qualitativo e la conservabilità del frutto. E’ necessario però circoscrivere la somministrazione di azoto e di potassio, in particolare, un abuso di quest’ultimo ostacola l’assorbimento di calcio.
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LA SCELTA DELLE VARIETA’
Le varietà di pomodoro tonde risultano le meno vulnerabili al marciume apicale, eccezione fatta per le tipologie Cuore di Bue e Rutges. Ad esempio, le cultivar di pomodoro dette costolute (come Ficarazzi, Genovese e Comune) sono pressoché escluse da questo squilibrio fisiologico. Per contro, le varietà come San Marzano, Fiaschetta e Lampadina sono invece le meno indicate in quelle condizioni pedoclimatiche che favoriscono il marciume. Ciononostante, se non volete rinunciare ad avere nel vostro orto varietà allungate, quelle più facilmente reperibili per i piccoli produttori sono la Super Sarno e la Ventura.
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RIMEDI E SOMMINISTRAZIONI
Uno dei migliori rimedi contro questa fisiopatia è dato da un buon apporto di calcio tramite formulati a base di cloruro di calcio, le cui dosi sono di circa 500 gr ogni 100 litri di acqua; questi prodotti sono miscibili con tutti gli antiparassitari ma non con gli oli minerali e con i prodotti contenenti zolfo e fosforo. In commercio esistono, inoltre, concimi organici azotati a base di Ossido di Calcio (CaO) solubile in acqua al 15% e contenenti calcio chelato, le cui dosi sono in ragione di 15-20 gr ogni 10 lt di acqua. Tutti questi formulati assicurano un aumento dello spessore delle pareti cellulari e una maggiore resistenza alle malattie, garantendo quindi frutti più sodi, compatti e con buccia più elastica. Con questi rimedi si può intervenire in qualsiasi momento del ciclo colturale, si somministrano per via fogliare e nelle ore più fresche della giornata. Esiste in commercio anche un concime liquido ampiamente diffuso in agricoltura biologica che alimenta l’assorbimento di calcio da parte della pianta, prevenendo e curando i danni procurati da squilibri idrici e da tutti quei fattori che possono limitare l’assimilabilità del calcio, elevando il contenuto di questo prezioso elemento ad almeno lo 0,12%, percentuale minima per non incorrere nelle più frequenti malattie del pomodoro e in particolare nel marciume apicale.
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PRATICHE AGRONOMICHE
Le migliori pratiche agronomiche contro le malattie del pomodoro e in particolare questa fisiopatia risultano le frequenti zappature del terreno, il diserbo e soprattutto la pacciamatura del suolo. La pacciamatura, infatti, diminuisce il dilavamento dei nitrati causato dalle precipitazioni, svolge una funzione di controllo delle infestanti e riduce l’uso dei fertilizzanti; inoltre, consente di trattenere l’umidità del terreno, riducendo l’evaporazione e proteggendo il suolo dalle precipitazioni. La pacciamatura estiva effettuata con alte temperature, infine, consente al suolo di trattenere il calore per l’inverno e protegge le radici dal gelo durante i mesi freddi. Unico neo è che questa pratica rappresenta l’habitat ideale per limacce e chiocciole.
La foto di apertura è tratta da giardinaggio.efiori.com
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