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Come risparmiare sulle pulizie domestiche utilizzando la spugna di luffa

Cosa trovi in questo articolo

Bastano pochi accorgimenti per risparmiare sulle pulizie domestiche: uno di questi è utilizzare la spugna di luffa

Lo so che molti di voi vorrebbero il modo per non farle affatto le pulizie domestiche ma…
purtroppo ancora non esiste!
Se, però, impariamo a risparmiare, anche le pulizie in casa prenderanno un’altra piega.
Vediamo come:

1 – Acquistate pochi prodotti e necessari: detersivo per bucato, multiuso all’ossigeno attivo, sgrassatore, detersivo per piatti, acido citrico. Questi prodotti sono più che sufficienti!

2 – Ci sono prodotti che svolgono più funzioni contemporaneamente, come l’acido citrico: con una soluzione al 20% di acido citrico sciolto in acqua demineralizzata, potrete autoprodurvi anticalcare, ammorbidente e brillantante in un colpo solo!

3 – Pulite meno, ma più frequentemente.

4 – Fate ricorso alla natura. Con il limone: ha proprietà antibatteriche e detergenti, depurative perché ricco di citrati di sodio e potassio, disintossicanti dell’organismo, rimineralizzanti e antianemiche, attiva e rinforza le difese immunitarie. È ricchissimo di oli essenziali, il principale è il limonene, con elevato valore antibiotico e disinfettante. È leggermente acido. Sgrassante, brillantante, detergente, antossidante, elimina gli odori, è digestivo e dissetante, potente antivirale in caso di mal di gola. Con l’aceto: Ricco di acido acetico, glicerina, alcol etilico, anidride solforosa, l’aceto è una sostanza acida. È un meraviglioso ammorbidente, anticalcare, mangia-odori, antibatterico, repellente. Con il bicarbonato di sodio: è un sale di sodio dell’acido carbonico, un elemento di origine minerale. È una sostanza debolmente alcalina che impedisce la formazione di funghi; assorbe gli odori legandosi alle sostanze volatili responsabili dei cattivi odori, neutralizzandole; ha un forte potere igienizzante; grazie alla sua debole alcalinità, in grado di stabilizzare il PH delle soluzioni intorno all’8,1, inibendo la proliferazione di germi e batteri; riduce la durezza dell’acqua; essendo alcalino, accanto a sostanze acide o se sottoposto a temperature superiori ai 70 gradi, si decompone sviluppando Co2 (e quindi permette una migliore lievitazione, ad esempio, del pane). Con l’acido citrico: un acido sotto forma di polvere bianca formata da piccoli cristalli, è uno degli acidi più diffusi negli organismi vegetali. Il succo di limone ne contiene il 5-7% e l’arancia l’1% circa, è presente in quasi tutta la frutta, nei legni, nei funghi, nel tabacco, nel vino e persino nel latte. Un tempo l’acido citrico si ricavava dal succo di limone. Rispetto all’aceto, un acido anch’esso, è più debole: per garantirne l’efficacia, quindi, occorre usarlo a una concentrazione maggiore, che va dal 15% al 20%. I suoi utilizzi domestici sono tra i più svariati: i più noti lo vedono impiegato come anticalcare se diluito in acqua distillata, come ammorbidente eco-sostenibile per il lavaggio in lavatrice e disincrostante per la lavatrice, come brillantante per superfici. Nei detersivi viene impiegato per ridurre la durezza dell’acqua.
Esso non deve essere utilizzato puro sui tessuti e non deve essere impiegato per la pulizia di superfici quali legno, marmo e pietra, oltre che su tutti quei materiali per i quali è sconsigliato l’impiego di sostanze acide.
L’aceto e l’acido citrico, se miscelati, hanno un potere sterilizzante molto interessante. I batteri più comuni vivono in ambienti dal PH neutro, quindi tra 4,5 e il 10 1, da debolmente acido a debolmente alcalino. Se l’ambiente in cui vivono si sposta da questi valori di riferimento, i batteri non sopravvivono. Si utilizzano, quindi, acidi forti – inferiori a 4,5 – o alcali superiori a 10 per alterare il PH e sterilizzare gli ambienti dai batteri. Né l’aceto né l’acido citrico, da soli, sono però così forti: ma miscelandoli, si potenziano a vicenda: la soluzione ottimale è molto concentrata, mescolando in parti eguali i due ingredienti al 20%.

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5 – TENETE SEMPRE PRONTI ALL’USO degli spruzzatori riciclati con acqua e aceto, acqua e bicarbonato, acqua e limone, acqua – detersivo per piatti ecologico e bicarbonato (ottimo per smacchiare e pretrattare le macchie difficili) e utilizzali frequentemente per passare le superfici! Risparmierete tempo, soldi e fatica!

6 – L’acqua bollente è uno dei detergenti più potenti.

7 – Acquistate attrezzature durature nel tempo. Per pulire tutto, indicatissimi sono i panni magici; oppure vi consigliamo anche le spugne di luffa.

LA LUFFA
La Luffa appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e annovera una decina di specie, di cui una di particolare interesse, la Luffa cylindrica (o Luffa aegyptica), che è utilizzata soprattutto a scopo alimentare e per altri usi commerciali, tra questi la produzione di spugne vegetali dalla durata infinita. Se il frutto della Luffa cylindrica viene fatto maturare sulla pianta diviene non più commestibile, si accumulano le sostanze amare e le fibre si lignificano: è a questo stadio che diviene possibile utilizzare lo stroma interno, ormai ridotto ad una rete di fibre elastiche, allontanando, attraverso macerazione nell’acqua, gli ultimi eventuali residui della parte polposa, la buccia e i semi.
Come si utilizzano le spugne vegetali
Grazie alle caratteristiche fisiche e meccaniche delle fibre del frutto maturo, la Luffa matura diviene una spugna vegetale da utilizzare sia in cucina che in sala da bagno, naturale, ipoallergenica e biodegradabile. Particolarmente indicata, grazie alla sua azione abrasiva, per rimuovere lo sporco incrostato.
Ha un’azione levigante della pelle, il massaggio effettuato con la Luffa bagnata e insaponata, durante la doccia o il bagno, produce un vero e proprio “peeling”, che elimina le cellule morte superficiali, con un effetto esfoliante che facilita il ricambio cellulare, rendendo la pelle morbida e liscia.
Per togliere gli inestetismi post ceretta, ossia i peli sottocutanei dovuti alla ricrescita, spalmate sulla pelle un olio emolliente o del sapone nero, fate agire per almeno un’ora, infine massaggiate delicatamente la vostra pelle con la spugna bagnata e insaponata.
Potrete massaggiarvi delicatamente, con movimenti circolari, sulla pelle asciutta con la spugna di Luffa asciutta anch’essa: questo movimento serve per riattivare la circolazione sanguigna, ma anche per effettuare uno scrub profondo, in particolare su quelle zone callose come gomiti e piedi.
Un massaggio quotidiano con la Luffa facilita l’assorbimento di eventuali creme anticellulite, migliorando anche la circolazione del sangue, una delle cause della cellulite stessa.
In cucina è perfetta in quanto abrasiva al punto giusto, toglie lo sporco, anche il più difficile, senza graffiare.
La Luffa si sciacqua facilmente, non trattiene sapone e asciuga rapidamente, dura moltissimo tempo ed è igienica. L’unica accortezza da osservare è quella di mettere la spugna ad asciugare una volta utilizzata.

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Giulia Landini

Ciao sono Giulia Landini, sono una coach e ti aiuto a leggere la storia che il tuo ciclo mestruale ti sta raccontando. Seguo le donne in percorsi individuali, donne che vogliono conoscersi di più attraverso il ciclo mestruale e la luna e il modo in cui si presenta. Sono anche il direttore editoriale di questo portale ;-), mi dedico con gioia e curiosità al marketing sostenibile, che vedo come un aiuto per tutte quelle realtà che fanno bene al Pianeta, ma che si vergognano di dirlo al mondo intero!
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