Una guida per contrastare le tipiche avversità dell’orto di luglio: maculatura nera della rosa, ragni rossi e uccelli dannosi. I consigli per combatterli biologicamente
Luglio apre ufficialmente la stagione estiva. Durante questo mese saranno essenziali alcune pratiche agricole: le coltivazioni necessiteranno di una maggiore irrigazione, che dovrà essere effettuata con acqua non troppo fredda e possibilmente nelle ore serali. Nell’ orto di luglio, inoltre, si potranno seminare cime di rapa, finocchi e cicorie ma anche ortaggi con ciclo naturale veloce quali lattughe, rucola, fagiolini nani e biete. Bisognerà continuare a contenere le infestanti e si potranno trapiantare tutte le varietà di cavolo. L’orto di luglio ci regala anche grandi soddisfazioni: è questo infatti il mese della raccolta di molte varietà di ortaggi e frutta. Purtroppo però, il caldo è foriero anche di patologie, fitofagi e animali dannosi per le nostre colture. Vediamo quali.
MAL NERO DELLA ROSA E MACULATURA NERA DELLA ROSA
Il mal nero (Marssonina Rosae) e la maculatura nera (Diplocarpon rosae Wolf ) sono malattie fungine che colpiscono la rosa e che compaiono all’inizio della stagione calda, favorite dall’umidità del terreno e dell’aria. L’aggettivo “nero” associato a queste crittogamiche è attribuito a causa delle macchie circolari di colore bruno, associate a un alone giallo, che compaiono sulle foglie. I danni di questi funghi sono gravi e portano all’ingiallimento delle foglie e alla loro caduta, fino a compromettere la vita stessa della pianta. Queste crittogamiche, che si sviluppano facilmente nelle annate piovose, sono causate anche dalle nebbie notturne.
POLTIGLIA BORDOLESE PER PREVENIRE E CURARE IL MAL NERO E LA MACULATURA NERA
Per prevenire e curare questi funghi durante la fase di riposo vegetativo, in agricoltura biologica e in assenza di vento si può utilizzare la poltiglia bordolese, il cui formulato deve essere irrorato sulle piante all’insorgere dei primi sintomi e ripetuto ogni 10 giorni per circa un mese. Le dosi sono di 15 gr di prodotto per litro di acqua.
DECOTTO DI EQUISETO
Un’ altra soluzione sostenibile è data dal decotto di equiseto: lasciare in ammollo per 24 ore 45-50 gr di pianta secca o 100 gr di pianta fresca in 1 litro di acqua, portare a ebollizione a fuoco basso per almeno mezz’ora, quindi togliere dal fuoco e lasciare raffreddare, filtrare e infine diluire il prodotto in acqua, in rapporto di 1:5. Innaffiare quindi le foglie ogni 20 giorni in via preventiva, o per 3-4 giorni di fila in caso di attacchi di mal nero o maculatura nera.
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LE BUONE PRATICHE COLTURALI PER PREVENIRE IL MAL NERO E LA MACULATURA NERA DELLA ROSA
Ottime soluzioni preventive contro queste malattie fungine consistono nel posizionare la pianta colpita in una zona ben ventilata, praticare potature atte a illuminare ed aerare ogni parte della chioma ed evitare possibili ristagni d’acqua. Per quanto riguarda l’irrigazione, per scongiurare la possibilità che le foglie rimangano umide a lungo, evitare le annaffiature nelle ore serali e direzionare il getto d’acqua sulle radici. La varietà di rosa meno vulnerabile alle crittogamiche è la White Flower Carpet.
BUONE PRATICHE COLTURALI DI LOTTA AL MAL NERO E ALLA MACULATURA NERA
Quando queste malattie fungine colpiscono le rose, per evitare la propagazione della crittogamica anche l’anno successivo, è bene rimuovere e bruciare i rami e le foglie delle piante infettate. Sconsigliata è la pacciamatura con scarti vegetali, che mantengono troppo umido il terreno, creando l’habitat ideale per l’insorgenza del fungo. Ottima alternativa è data dalla pacciamatura con foglie di felce maschio, che grazie alle proprietà anticrittogamiche, contrasta questi funghi.
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CONSOCIAZIONI
Le consociazioni ideali contro questo fungo sono date da: aglio, cipolla ed erba cipollina. Ma anche salvia, lavanda e tutte le aromatiche che non richiedono intense irrigazioni e non trattengono l’umidità in eccesso, sono indicate nelle consociazioni efficaci con la rosa.
RAGNETTO ROSSO
Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae), appartenente al genere Tetranychus, è un acaro, le cui dimensioni oscillano tra i 0,3 ed i 0,6 mm di lunghezza, e che solo morfologicamente ricorda i comuni ragnetti. Questo parassita polifago, che si presenta di colore rosso nei mesi autunnali e di colore verdastro nei mesi più miti, attacca diverse specie quali: fagioli, fragole, pomodori, melanzane, peperoni, meloni, molte piante ornamentali tra cui la rosa e diverse arboree come melo, pero e susino. Il ragnetto rosso, presente in modo significativo nell’orto a partire dal mese di luglio, attacca la pagina inferiore delle foglie delle piante, succhiandone la linfa, riducendone la capacità fotosintetica e procurando gravi danni alla coltura.
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FATTORI DI RISCHIO NELL’ ORTO DI LUGLIO
La pacciamatura in presenza di condizioni meteo siccitose e primavere particolarmente calde sono fattori di rischio. In questi casi è consigliabile effettuare il controllo periodico della pagina inferiore delle foglie, tenendo presente che da luglio a settembre questo acaro potrebbe fare la sua comparsa.
LOTTA BIOLOGICA: UN ACARO CONTRO UN ACARO
Una valida soluzione al ragnetto rosso è data dall’utilizzo di un acaro fitoseide, il Phytoseiulus persimilis. Questo predatore, le cui femmine di colore arancio brillante sono poco più grandi del ragnetto rosso, è caratterizzato da un’elevata mobilità e dalla capacità di esplorare anche grandi aree. Le dosi sono comprese tra un minimo di 5 e un massimo di 25 insetti, da lanciare in maniera uniforme nella zona infestata ai primi avvistamenti del parassita.
SAPONE DI MARSIGLIA CONTRO IL RAGNETTO ROSSO
Altro sistema naturale nella lotta al ragnetto rosso nell’orto di luglio è dato dal sapone di Marsiglia naturale. Per ottenere una soluzione acaricida efficace, sciogliere un cucchiaio di sapone di Marsiglia, liquido o in scaglie, in 1 litro di acqua calda e lasciare raffreddare. Irrorare due volte a settimana direttamente sulle foglie, preferibilmente durante le ore serali.
UCCELLI DANNOSI IN GIARDINO NELL’ORTO DI LUGLIO
Gli uccelli, grazie al loro canto melodioso e al loro volo suggestivo, arricchiscono l’atmosfera bucolica di giardini e parchi. Purtroppo però, non sempre la loro presenza è gradita; anzi, spesso costituiscono un grave danno per molte coltivazioni. I merli, le cornacchie e perfino i fagiani, ad esempio, sono ghiotti di frutta e ortaggi, ma anche passeri e uccellini possono cibarsi di semi, procurando disagi a coltivazioni e agricoltori. I rimedi? Il vecchio e immobile spaventapasseri è oggi sostituito da un prodotto analogo ma più moderno ed efficace, azionato dal vento, infatti, ruota su se stesso e allontana i volatili. Oggi però esistono ulteriori rimedi più evoluti ed efficaci. Vediamo quali.
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DISSUASORI PER UCCELLI
Efficaci dissuasori per uccelli, utili anche in città contro i piccioni, sono i materiali riflettenti, argentati, rossi o bianchi, il cui effetto repellente è dato dal riflesso e dal rumore che emettono quando mossi dal vento. In commercio esistono anche aquiloni su cui è impressa la sagoma di un rapace e che, grazie al vento, si muovono similmente a un uccello predatore. In alternativa, altre difese meccaniche utili sono: le reticelle collocate sopra i semenzai o sopra le piante da seme e le cordicelle con strisce metalliche appese sopra le aiuole appena piantate. I prodotti contenenti sostanze repellenti sono assolutamente da escludersi per le alte concentrazioni di residui rinvenibili nella frutta. Infine, i pubblicizzatissimi apparecchi a ultrasuoni risulterebbero poco efficaci a causa dell’impossibilità, da parte degli uccelli, di percepirne le frequenze. Un rimedio contro gli uccelli dannosi dell’orto di luglio potrebbe essere quello di fornire cibo alternativo e di più facile reperibilità a questi volatili, procurandoci una mangiatoia da collocare ad una altezza di almeno 2 mt. Utile potrebbe rivelarsi anche la coltivazione di piante sgradite agli uccelli, come ad esempio l’oleandro.
CONTROINDICAZIONI AI DISSUASORI CONTRO GLI UCCELLI DANNOSI
Unica vera controindicazione a questi rimedi naturali è data dall’effettivo rischio di allontanare, assieme agli uccelli dannosi, le specie utili, vale a dire quegli uccelli insettivori che si cibano di larve e parassiti.
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