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Parassiti nell’orto: usiamo Quassine, Rianodina e nicotina

Cosa trovi in questo articolo

Non solo Neem e piretrine ma anche Quassine, Rianodina e nicotina nella lotta biologica contro i parassiti. Leggi la guida pratica alla lotta biologica nell’orto e nel giardino

Abbiamo visto la potenza di un grande insetticida naturale contro i parassiti: l’azadirachtin, una sostanza estratta dai semi di Neem (Azadirachta indica), attiva nella lotta contro diversi fitofagi. Ma vi sono anche altri prodotti naturali, attivi insetticidi utilizzabili contro diversi parassiti. Questi prodotti vegetali sono le Quaassine, la Rianodina e la nicotina.

 

QUASSINE CONTRO AFIDI, TRIPIDI DELLE FRUTTICOLE, ORTICOLE E FLORICOLE

Dalla quassia amara, pianta originaria della Guayana e del Brasile ma coltivata in Colombia, Panama e Indie Occidentali, si ricavano due sostanze attive: la quassina e la neoquassina.

Estratte dal legno di quassio, queste sostanze insetticide controllano afidi, tripidi e altiche che colpiscono frutticole, orticole e floricole.

Questi formulati, che in commercio si trovano come prodotti di tipo erboristico, agiscono per contatto e ingestione procurando la morte degli insetti per paralisi.

Data la scarsa solubilità della quassina in acqua, i formulati si preparano al momento dell’uso facendo bollire 2 kg di trucioli in 100 lt di acqua per 20 minuti, infine si lasciano macerare per 24-48 ore, eventualmente aggiungendo un’esca, nella fattispecie 2 kg di melassa o destrina o un potenziante ad azione insetticida come il sapone molle.

Non essendo fitotossica, la quassina è utilizzabile anche durante la fioritura perché non risulta nociva nei confronti degli insetti utili.

 

NICOTINA CONTRO LEPIDOTTERI, CICALINE, TINGIDI, COCCINIGLIE E CARPOCAPSA

L’alcaloide contenuto nelle foglie di tabacco svolge un’azione insetticida per asfissia oltreché per contatto e ingestione, esplicando interferenze sul sistema nervoso soprattutto degli adulti di lepidotteri minatori delle pomacee ma anche di altri fitofagi come afidi, cicaline, tingidi, cocciniglie e carpocapsa.

Miscibile con acqua a temperature inferiori ai 60 °, la nicotina deve essere utilizzata con prudenza perché risulta altamente tossica anche per gli animali a sangue caldo.

L’alcaloide contenuto nelle foglie risulta essere più potente delle quassine ma il suo impiego in agricoltura è praticamente abbandonato.

Le dosi di utilizzo sono: 50 gr di mozziconi di sigari o sigarette, fatti bollire in 1 lt di acqua.

 

RIANODINA CONTRO LEPIDOTTERI, CAVOLAIA E RICAMATORI

La Rianodina è un alcaloide contenuto nella Ryania speciosa, un arbusto tropicale che cresce nei Caraibi e che esplica un’azione insetticida per contatto e per ingestione sulle larve di molti fitofagi, che muoiono per paralisi della muscolatura.

La Rianodina è efficace soprattutto contro i lepidotteri che colpiscono drupacee, pomacee e molte colture erbacee e in particolare è un alcaloide attivo nella lotta contro cavolaia, carpocapsa, anarsia, cetoie e ricamatori.

La Rianodina si applica in primavera-estate e nei periodi caratterizzati da forti precipitazioni o da basse temperature, assicurando una giusta copertura soprattutto durante il periodo successivo alla fuoriuscita delle larve dall’uovo.

Questi formulati, che in commercio si trovano come prodotti di tipo erboristico, sono stabili e persistenti e non risultano dannosi per fauna e flora.

 

ROTENONE CONTRO AFIDI, DORIFORA E COCCINIGLIA

A volte accade che in agricoltura biologica sia consentito utilizzare prodotti con indici di tossicità superiori rispetto ai prodotti di sintesi.

E’ il caso del Rotenone, utilizzato in agricoltura biologica fino a qualche anno fa è stato revocato dall’Unione Europea perché nonostante sia un prodotto naturale è tossico, irritante, nocivo per l’ambiente e, nonostante manifesti una bassa tossicità verso le api, poco selettivo.

È un insetticida naturale estratto dalle radici di alcune piante tropicali appartenenti alla famiglia delle leguminose, estratto sotto forma di resina, agisce per contatto e ingestione contro aleurodidi, tripidi, afidi, dorifora, cocciniglia, tignole, altica, cimici, formiche, nottue, carpocapsa, acari, mosca dell’ulivo e mosca della frutta, che colpiscono oltre all’ulivo anche vite, pomacee, drupacee, agrumi, orticole e floricole.

Il Rotenone, interferendo con l’attività respiratoria, esplica un’inibizione dell’utilizzo di ossigeno a livello cellulare.

 

LE AVERMECTINE CONTRO TIGNOLA, TIGNOLETTA E MINATRICE

Altro caso di prodotto naturale non ammesso in agricoltura biologica è un fungo: l’abamectin, un insetticida-acaricida naturale autorizzato in agricoltura dal 1986, scoperto in Giappone, nella prefettura di Shizuoka, attraverso la coltura di un campione di terreno all’interno del quale si isolò un microrganismo: lo Streptomyces avermitilis, la cui sostanza attiva risultò un ottimo nematocida.

L’avermectina, la sostanza attiva di questo microrganismo del suolo presente in natura, infatti, agisce per ingestione su tutti gli stadi mobili di insetti e acari sensibili e protegge dagli attacchi tignola e tignoletta, larve di tripide e minatrici fogliari, psilla del melo e del pero, ragnetto giallo della vite, ragnetto rosso comune, ragnetti rossi delle orticole, degli agrumi, della fragola e dei fruttiferi della vite che muoiono al entro 5 giorni.

Da utilizzare in sinergia con altri prodotti con diversa modalità di azione, si raccomanda di garantire una razionale copertura della vegetazione e un numero massimo di due interventi di abamectin per ciclo colturale, possibilmente alla prima comparsa del fitofago.

Degradandosi rapidamente grazie ai microorganismi del suolo, l’abamectin non si bioaccumula nell’ambiente ciononostante risulta nocivo e pericoloso per l’ambiente e con un tempo massimo di sicurezza da 3 giorni per il melone a 28 per il melo e la vite.

Le dosi, invece, variano a seconda del fitofago e della coltura.

Ad esempio, si utilizza in formulati al 1,9% in ragione di 60 ml/hl e fino a 75 ml/hl contro le larve di tripide per le orticole, di 50 ml/hl contro le minatrici fogliari, di 75 ml/hl contro le larve di tripide e 25-50 ml/hl contro il ragnetto rosso delle ornamentali e delle floricole.

 

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Manuela Serio

Nata e cresciuta a Lecce, dopo il diploma di Perito Agrario si laurea in Scienze Politiche con una tesi in Diritto Agrario Comunitario sulla legislazione dei vini DOC provenzali, presso “l’Université de droit, Sofia Antipolis” di Nizza. Nel 2013 consegue il diploma di Sommelier e dal 2014 collabora con l’Accademia dei Georgofili, curando le attività relative all’Expo 2015. Decide quindi di andare a vivere a Montepulciano e contribuire alla gestione dell’azienda vitivinicola di famiglia ma anche di dedicarsi all’attività giornalistica nel settore agricolo ed enogastronomico e di wine taster and consultant per alcune strutture ricettive nel sud Salento. E’ un’appassionata di natura, agricoltura sostenibile, moto, cucina, tennis e vela.
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