Un ecosistema non genera rifiuti, la diversità è vita e le insalate non nascono nel supermercato. Occorre ritrovare, per i nostri bambini, consapevolezza verso l’ecologia e i cicli della vita. Come?
La questione è questa: perché insegnare ai bambini a fare un orto realizzando un laboratorio per bambini che sia efficace e utile?
E, soprattutto, a che pro mettere in mano ai nostri pargoli zappa e badile?
Il fisico e scrittore Fritjof Capra nel suo libro “Ecoalfabeto. L?orto dei bambini” spiega:
“Serve un programma scolastico che insegni ai nostri bambini i seguenti fatti fondamentali della vita: che un ecosistema non genera rifiuti. Gianfranco Zavalloni, dirigente scolastico fondatore di Scuola Creativa, un?associazione che promuove l?interazione didattica, il fare a scapito della passività, insieme ad altri professionisti e amanti della natura e dell?ecologia, ha scritto un libro, “Orti di Pace. Il lavoro della terra come via educativa”, edito dalla casa editrice Emi di Bologna. Pia Pera, giornalista e scrittrice, ha pubblicato moltissimi titoli sull?importanza di ritrovare la propria dimensione e umanità tramite la terra. L?ultimo libro da lei pubblicato è “Le vie dell?orto” per Terre di MezzoLa questione è questa: perché insegnare ai bambini a fare un orto realizzando un laboratorio per bambini che sia efficace e utile?
E, soprattutto, a che pro mettere in mano ai nostri pargoli zappa e badile?
Il fisico e scrittore Fritjof Capra nel suo libro “Ecoalfabeto. L’orto dei bambini” spiega:
“Serve un programma scolastico che insegni ai nostri bambini i seguenti fatti fondamentali della vita: che un ecosistema non genera rifiuti, dato che gli scarti di una specie sono il cibo di un’altra; che la materia circola continuamente attraverso la rete della vita; che l’energia che alimenta questi cicli ecologici deriva dal sole; che la diversità garantisce la capacità di recupero; che la vita sin dai suoi primordi, più di tre miliardi di anni fa, non si è diffusa in tutto il pianeta con la lotta ma con la collaborazione, l’associazione e la formazione di reti”.
Non ci vuole uno specialista per affermare che molti bambini, principalmente i nati nelle città, i quali magari l’insalata l’hanno vista solo al supermercato (e che pensano sia nata lì!), sono, a livello alimentare, analfabeti. La carne nasce da McDonald’s e i pomodori vengono dipinti nelle serre.
Gianfranco Zavalloni, dirigente scolastico fondatore di Scuola Creativa, un’associazione che promuove l’interazione didattica, il fare a scapito della passività, insieme ad altri professionisti e amanti della natura e dell’ecologia, ha scritto un libro, “Orti di Pace. Il lavoro della terra come via educativa”, edito dalla casa editrice Emi di Bologna.
A proposito degli orti scolastici, Zavalloni ci conferma che “fare un orto a scuola, oggi, vuol dire andare controtendenza. Vuol dire imparare che il cibo è la più importante risorsa dell’umanità e saperla produrre da soli è un gesto di grande valore. Nell’orto i bambini imparano ad attendere, progettare, osservare, prendersi cura poiché nell’orto non ci si limita a seminare e raccogliere, ma anche, soprattutto col metodo biologico, a capire le malattie e a cercare di affrontarle con i mezzi che ci offre la natura stessa”.
Pia Pera, giornalista e scrittrice, ha pubblicato moltissimi titoli sull’importanza di ritrovare la propria dimensione e umanità tramite la terra. L’ultimo libro da lei pubblicato è “Le vie dell’orto” per Terre di Mezzo. Insieme ad altri professionisti e appassionati d’orto, ha aperto un blog, Ortidipace, una rete informale di persone che considerano orto e giardino un luogo ideale per intrecciare una serie di scambi con la natura, l’ambiente e la comunità.
Nel Manifesto si legge che “Chiunque, nel rispetto dell’ambiente, coltivi la terra lavora anche per la pace. Anche quando i conflitti mettono a repentaglio la sopravvivenza, e li chiamano per questo orti di guerra, sono sempre e comunque orti di pace”.
Pia Pera non ha dubbi: “Per i bambini l’esperienza nell’orto è un grande dono, di serenità, di gioco, di gioia, un luogo dove apprendere tante emozioni che rendono forti, liberi, calmi e indipendenti soprattutto dal consumo coatto, dai bisogni indotti in modo artificiale dal mercato”.
I 10 perché dell’orto (da spiegare NON SOLO ai bambini)
Cari genitori e insegnanti, è chiaro che siete voi l’esempio per i vostri piccoli: per cui è forse utile comprendere e sperimentare in prima persona il perché è così importante farsi un orto.
1 È divertente sporcarsi le mani
2 È importante conoscere da dove proviene ciò
che mangi
3 È educativo apprendere il ciclo della natura
4 È multidisciplinare legare l’educazione alimentare,
la scienza, l’ecologia
5 È ecologico (e divertente) compostare i nostri avanzi
6 È bello apprendere all’aperto
7 È straordinario vedere crescere le piante
8 È naturale seminare e raccogliere
9 È magico vedere nascere un frutto
10 È buono mangiare una fragola appena raccolta
Fare l’orto con vostro figlio, nipote, alunno vi riconnetterà alla Terra e a lui, potrete inventare tanti giochi educativi e creativi per gestire lo spazio: ecco per voi tre idee!
1 – Riciclare! Riutilizzando vecchie cassette della frutta: si dipingono esternamente con colori per legno ecologici, si foderano internamente di tessuto non tessuto colorato, si riempie di terra e si semina o trapianta.
2 – Giardinetto aromatico Zen! Si può creare il Giardino Zen delle aromatiche: si prende una cassetta della frutta recuperata, si disegna e tinteggia esternamente, si fodera internamente di tessuto non tessuto, si riempie di terra e con dei sassolini si divide in quattro sezioni uguali. Ogni sezione la dedicherete a un’aromatica, metterete dei cartellini di legno dove scriverete il nome di quel giardinetto aromatico Zen: liberate la fantasia!
3 – Indovina Indovinello. Inventate dei giochi da fare con i vostri bambini! Come “Indovina indovinello, quando si mangia questo bell’orticello?”, alla scoperta della frutta e verdura di stagione.