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L’El Dorado verde

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Gianni Peraga, pioniere del biogiardinaggio, ha creato un’isola felice per gli appassionati di giardinaggio

Non cercatelo in questi giorni: è molto indaffarato nel suo garden center, 12.000 metri quadrati a Mercenasco, nel Canavese, tra Torino e Ivrea. Fuori mano? Macché. Da quando ha costruito il primo punto vendita – fanno 15 anni circa – è stato un crescendo, e da mezza Italia hanno imparato presto la strada. Se c’è un innovatore nel mondo del verde italiano (almeno per quanto riguarda il fiuto a capire tendenze e nuovi bisogni nei consumi e la capacità di commercializzazione) quello è Gianni Peraga, patron e mente del garden center omonimo. Ha cominciato ventenne costruendo piccoli mulini per le granaglie: aveva capito che in tutta Europa c’era un solo produttore e, in previsione di un ritorno alla terra di un’utenza amatoriale e di piccola agricoltura part time, poteva accontentare più gente, se solo l’apparecchiatura fosse stata semplice e poco costosa.
Ha continuato vendendo all’ingrosso prodotti da consorzio agrario, scoprendo presto che era un mercato in esaurimento e oltrettutto di merce inquietante. Sicché, abbandonato di fretta il settore, ha promosso l’opposto, inventando persino il termine che, in quegli anni Ottanta, non esisteva ancora: biogiardinaggio. E per di più con la vendita per corrispondenza. Peraga sorride ricordando il lavoro da pioniere di oltre vent’anni fa e l’opera di divulgazione del giardinaggio resa possibile da un catalogo corposo, spedito in tutta Italia due volte all’anno in centinaia di migliaia di copie. Con grande successo sono arrivati così per la prima volta in Italia le sementi biologiche francesi e i concimi naturali della tedesca Neudorff, i compostatori e i biotrituratori svizzeri, i bulbi olandesi e inglesi più rari e dall’Inghilterra merci introvabili di ogni tipo di cui favoleggiavano con invidia i giardinieri nostrani di allora, compreso tutto ciò che serve per  il birdwatching. Dopo, è stato un gioco da ragazzi. Si fa per dire, ma per continuare sono stati di grande aiuto la serenità anche nei momenti più impegnativi, la tenacia della moglie Loredana, l’ingresso della figlia Alessia in azienda, l’affidabilità della struttura di collaboratori e, soprattutto, la disposizione d’animo a non fermarsi mai per offrire alla clientela il meglio degli standard europei.
Conscio che non si è mai arrivati e tanto meno lo si può essere in momenti di recessione come questi, Gianni Peraga sorride e continua a rilanciare. Dopo Bioristò, il ristorante annesso al garden center che offre solo piatti e bevande a chilometri zero e biologici; dopo il supermercato biologico interno al garden, adesso la sostenibilità lo porta verso i bambini, complice l’essere diventato nonno da poco di un delizioso piccino. Con il progetto Peraga Junior dal 2010 tutti i prodotti per l’infanzia proposti in negozio dovranno rispondere a requisiti specifici e i più piccoli avranno a disposizione un’intera area per laboratori naturalistici e animazioni sul filo delle piante. Anche così si formano i giardinieri di domani.

Peraga Garden center, Via Nazionale 9, Mercenasco (TO), Tel 0125 665500, www.peraga.it 

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Mimma Pallavicini

Mimma Pallavicini, naturalista, fotografo e giornalista dal 1985, ha collaborato e collabora con le principali testate del verde italiane. Tiene una rubrica su Gardenia. Traduce e cura l’editing di libri di settore e di enciclopedie di giardinaggio a fascicoli. Ha scritto libri per Fabbri, Edagricole, De Agostini, Zanfi, Cairo, Giunti. Spia con interesse l’evoluzione dell’editoria nel web e fa pratica dei nuovi linguaggi con il blog mimmapallavicini . Vive sulle montagne biellesi.
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