La formaldeide in casa o in ufficio può essere un rischio per la nostra salute. In nostro aiuto arrivano alcuni tipi di piante in grado di purificare l’aria che respiriamo
La formaldeide è un composto chimico utilizzato da varie industrie per dar vita a prodotti cosmetici o mobili d’arredamento che poi finiscono nelle nostre case. Ecco quali piante sono in grado di assorbirla per renderci una vita migliore
La formaldeide è un composto chimico comunemente usato dalle industrie e che esiste in varie forme a temperatura ambiente: è una sostanza incolore, dall’ odore pungente, infiammabile e gassoso. La formaldeide viene utilizzata per vari scopi, tra cui la fabbricazione di materiali da costruzione come i prodotti di legno, resina adesiva, pannelli di fibre, compensato, apparecchi a combustione e stufe al kerosene. Ma questo non è tutto perché questo composto lo possiamo trovare anche in asciugamani di carta, shampoo, deodoranti, cosmetici, prodotti per capelli, spray e detersivi per la pulizia della casa, tendaggi, abbigliamento e fumo di sigaretta.
QUALI PIANTE SONO IN GRADO DI ASSORBIRE LA FORMALDEIDE?
Esistono alcuni tipi di piante che , se posizionate nell’ufficio o nell’appartamento in cui viviamo, sono in grado di assorbire la formaldeide e altri gas tossici, come il benzene, garantendoci quindi una salute migliore purificandone l’aria. Ecco i loro nomi: Aloe Vera la quale necessita di luce diretta, ma non di troppe attenzioni in generale; Edera che non ama l’esposizione di troppa luce; Photos che non richiede troppe attenzioni; Spatifillo che necessita della penombra e di un’annaffiatura di una volta a settimana e infine la Sansevieria che ha bisogno di molta luce e odia il freddo.
QUALI DANNI PROVOCA LA FORMALDEIDE SULLA SALUTE?
L’inalazione di aria contaminata, può esporre ad alcuni rischi per la salute, anche gravi. Tra questi vi elenchiamo i problemi respiratori come l’asma, allergie, nausea e mal di stomaco, bruciore agli occhi, mal di testa, ma oltre a ciò secondo gli ultimi studi può provocare il tumore anche negli animali, e quindi essere cancerogeno non solo per l’uomo, ma anche per i nostri amici domestici.