L’attuale sesto evento di estinzione di massa – un livello di perdita della fauna selvatica mai visto dall’estinzione dei dinosauri – sta guidando la perdita della specie a un ritmo sempre crescente.
Una nuova ricerca sta indicando che la perdita globale di vertebrati terrestri sta salendo alle stelle a una velocità mostruosa con centinaia di specie che ora sono in procinto di estinguersi.
Nella rivista Proceedings of National Academy of Sciences, i ricercatori dell’Università di Stanford mostrano come migliaia di specie in tutto il mondo sono minacciate dall’uomo e stanno per estinguersi
I fattori sono tanti, tra cui la crescita della popolazione, la distruzione dell’habitat, il commercio di specie selvatiche, l’inquinamento e cambiamento climatico.
Hanno scoperto che almeno 515 specie di vertebrati terrestri presentano meno di 1.000 individui rimasti e si potrebbero estinguere nei prossimi 20 anni, la maggior parte dei quali vive in regioni tro
picali e subtropicali nelle Americhe, in Africa e in Asia. Tra questi animali troviamo il rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis), la tartaruga gigante di Española (Chelonoidis hoodensis) e la rana Arlecchino; creature strane e meravigliose che stanno per scomparire.
Il pianeta sta attualmente affrontando un livello di annientamento biologico non visto in almeno 65 milioni di anni, quando si è verificato l’evento catastrofico di asteroidi che ha provocato l’estinzione dei dinosauri. Tutti e cinque i precedenti eventi di estinzione della Terra sono stati creati da forze astronomiche o geologiche, come i cambiamenti climatici causati da eruzioni vulcaniche o collisioni di meteoriti, ma questa estinzione attuale è quasi totalmente alimentata dall’attività umana.
Uno dei principali risultati dello studio è stato l’effetto domino che l’estinzione può avere su altre specie – “l’estinzione genera estinzioni”, nelle parole dello studio.
“Quando l’umanità stermina popolazioni e specie di altre creature, sta tagliando l’arto su cui è seduta, distruggendo parti operative del nostro sistema di supporto vitale” afferma Paul Ehrlich, professore di studi sulla popolazione a Stanford School of Humanities and Sciences.
Il professore aggiunge anche che:
“La conservazione delle specie in pericolo dovrebbe essere elevata a un’emergenza nazionale e globale per i governi e le istituzioni, pari alla perturbazione del clima a cui è collegata“.
Il cambiamento climatico sta portando gravi problemi all’essere umano ed è compito di tutti noi adottare un cambiamento nel modo di rapportarci all’ambiente più consapevole ed ecosostenibile.