Le famose spiagge dei Caraibi stanno perdendo la loro bellezza a causa del deflusso di fertilizzanti che alimenta un’esplosione di alghe. Un’ idea economica di trasformare questo materiale in biocarburante potrebbe rilanciare l’industria del turismo, fornire un carburante naturale, salvare alcune foreste pluviali dall’altra parte del mondo e contribuire alla diminuzione di plastica negli oceani.
Esistono tanti biocarburanti che distruggono le foreste o aumentano la fame nel mondo che la loro reputazione è diventata pessima. Se teniamo in considerazione i carburanti ottenuti dall
e alghe, sia le macroalghe che la versione microscopica, non andiamo incontro a questi problemi e possiamo trovare un modo di far del bene al pianeta.
Il professore Mike Allen dell’Università di Exeter ha scoperto un metodo per la lavorazione delle alghe per facilitare la produzione di biocarburanti. Questa sua ricerca si trova nel Journal of Chemical Technology and Biotechnology. La tecnica potrebbe essere usate per produrre biocarburante dalle alghe, ma Allen vede la possibilità di risolvere contemporaneamente altri problemi ambientali. Allen ha scoperto una serie di catalizzatori che rilasciano gli zuccheri delle alghe, mentre il processo è ancora in corso.
Quando vengono aggiunti al lievito, gli zuccheri producono un sostituto dell’olio di palma. Quest’ultimo è stato oggetto di grandi dibattiti perché sta portando alla massiccia distruzione delle foreste. Le alghe rimanenti nella lavorazione possono essere trasformate in carburante e in un fertilizzante. In questo modo non si andrà ad alimentare il deflusso di alghe che affollano le spiagge caraibiche.
Fertilizzante in eccesso riversato sui fiumi e poi nei mari, sta alimentando la crescita delle alghe. Oltre a rappresentare un grande pericolo per le barriere coralline, questo porta ad un aumento delle alghe che si riversa sulle spiagge. La vista delle spiagge perde il suo appeal e anche nuotare in mezzo alle alghe non è certo piacevole. A questo si aggiunge il forte odore di marcio che arriva dopo l’alta marea. I Caraibi, che basa la sua economia sul turismo, sono particolarmente colpiti dalle alghe Sargassum che sono maleodoranti.
Sebbene non sia la soluzione intera al problema, il progetto compie notevoli passi in avanti e trasforma un problema ambientale in una risorsa. Cercando di riutilizzare quello che è presente nella natura può essere una valida soluzione al problema dell’inquinamento.