Si è parlato di risorse energetiche, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare e tutela ambientale al convegno svoltosi il 22 novembre presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze dal titolo “Una nuova agricoltura: tra crisi delle materie prime e globalizzazione”; tutte tematiche difficili ed altrettanto cogenti. L’agricoltura, che da sempre ha costituito la fonte di sopravvivenza per l’uomo, riveste oggi un ruolo ancor più determinante poiché la popolazione mondiale sta crescendo enormemente e nel 2050 ci saranno 9 miliardi di persone sulla Terra.
La nuova agricoltura non dovrà provvedere soltanto ad eliminare le sacche geografiche di nutrizione e di morte per fame, ma dovrà garantire a tutti la sicurezza del cibo quotidiano. Di fronte alla necessità di raddoppiare le produzioni unitarie, le superfici coltivabili sono però sempre più scarse a causa dell’urbanizzazione: la nuova agricoltura dovrà saper far leva sulla ricerca scientifica, anche genetica, e su ogni possibile innovazione tecnica. Franco Scaramuzzi e Federico Vecchioni hanno entrambi ribadito con vigore che non si deve cadere vittime della deriva culturale, purtroppo oggi molto diffusa, che mette in antitesi l’innovazione tecnica con la tradizione, la sostenibilità economica con la sostenibilità ambientale.
Gli agricoltori sono prima di tutto imprenditori, hanno bisogno di reddito per stare sul mercato e per svolgere anche la loro funzione di tutela del paesaggio. La nuova agricoltura ha bisogno di investimenti e di un’azione politica volta ad incentivare e motivare i giovani a dedicarsi al settore primario.
Per info: www.georgofili.info
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