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La Fiat 500 a batteria, una rivoluzione da amatori

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La mitica Fiat tradizionale è stata modificata da un gruppo di amatori

Veicoli risalenti a decenni passati alimentano un mercato impressionante. Basti pensare che di vecchie e amatissime Fiat 500 in giro per l’Italia ce ne sono ancora 60mila.Così, un gruppetto di appassionati che fa capo a ASPO-Italia, hanno cercato una soluzione alternativa: Pietro Cambi, con l’aiuto di Massimo de Carlo, Corrado Petri e Ugo Bardi, ha trasformato la sua vecchia 500 Fiat in mezzo elettrico.Al posto del serbatoio ? spiega Ugo Bardi – un pacco di batterie al litio: il risultato è una macchina che ha zero emissioni, prestazioni pari a quelle della vecchia 500, autonomia intorno ai 150 km e, soprattutto, ne mantiene lo spirito.Hai una vecchia amatissima auto ma in città non ti ci fanno più girare? Allora leggi qui. Negli ultimi trent’anni particolare passione ha suscitato il possedere auto d’epoca. Veicoli risalenti a decenni passati alimentano un mercato impressionante. Basti pensare che di vecchie e amatissime Fiat 500 in giro per l’Italia ce ne sono ancora 60mila. Piccoli trionfi dell’ingegneria che risolvevano intelligentemente il problema di un veicolo a costo compatibile con le tasche della maggior parte degli italiani. Hanno però un grosso difetto in tempi di guerra all’inquinamento nelle città. Che appunto inquinano molto rispetto ai veicoli moderni e spesso vengono bandite dai centri cittadini (le famose euro 0).

Così, un gruppetto di appassionati che fa capo a ASPO-Italia, hanno cercato una soluzione alternativa: Pietro Cambi, con l’aiuto di Massimo de Carlo, Corrado Petri e Ugo Bardi, ha trasformato la sua vecchia 500 Fiat in mezzo elettrico. Ne è venuto fuori un oggetto che è già un mito! Il mitico cinquino elettrico. (che altri hanno proposto chiamare “L’Aspina”, dall’associazione ASPO che ha un po’ originato il parto): “Al posto del serbatoio – spiega Ugo Bardi – un pacco di batterie al litio: il risultato è una macchina che ha zero emissioni, prestazioni pari a quelle della vecchia 500, autonomia intorno ai 150 km e, soprattutto, ne mantiene lo spirito. L’unica in Italia. Ci sembra uno spreco buttar via l’esistente. Ci pagano per demolirle. Coi soldi dei contribuenti, cioè nostri”. C’è un però, il sistema legislativo italiano che scoraggia attivamente l’innovazione e intralcia altrettanto attivamente il retrofit elettrico dei veicoli esistenti. “La macchina elettrica retrofittata  – continua Bardi – è una soluzione economica e alla portata di tutti per il problema dell’inquinamento, rispetto ai costi delle auto elettriche attuali. Purtroppo, per legge può circolare solo con targa prova per problemi di burocrazia.

Una idea sarebbe quella di creare un kit di trasformazione per una produzione che diverrebbe di serie, abbassandone molto i costi”. L’Aspina non è l’unica creatura uscita dalle mani di questi pionieri. Ramses è un trattore, il primo in assoluto elettrico, che adesso si trova in Libano: “Si tratta di cercare di aumentare la produzione per aumentare la domanda di elettricità cui seguirebbe una offerta maggiore di mezzi elettrici con l’abbassamento dei costi e maggiore spesa nella ricerca”.
Info: http://aspoitalia.blogspot.com/

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Leonardo Colapietro

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