L’inverno è alle porte, aiutiamo il nostro corpo a rimanere in salute con preparati vegetali rinvigorenti e qualche trucchetto salva gola, tutto direttamente da Madre Natura!
In salute col Brodo di clorofilla
- ½ tazza di foglie verdi tagliate fini (cime di rapa, biete, broccoli…);
- 1 tazza di acqua.
Bollire per un minuto le verdure senza sale e berne il liquido.
Questa bevanda si può sorbire per un mese, prima del pasto serale, sospendendo per il mese successivo e riprendendo a cicli di un mese sì e uno no.
Carote e ravanello Daikon
Un brodo che lavora sul nostro fegato e lo pulisce.
- ½ tazza di carote grattugiate;
- ½ tazza di daikon fresco grattugiato;
- 2 tazze di acqua;
- 1/3 di foglio di alga Nori;
- ½ umeboshi;
- qualche goccia di shoyu.
Portare le verdure a ebollizione, aggiungere le nori e l’umeboshi e sobbollire per tre minuti a fuoco lento. Addizionare lo shoyu e sobbollire ancora per qualche minuto.
Bere il brodo e mangiare anche le verdure.
Uso dell’aceto per il mal di gola, placche e tosse
L’aceto è un prezioso alleato per i nostri acciacchi di stagione e per mantenere una salute naturale e sana.
Come in caso di mal di gola e tosse: fate una soluzione con un cucchiaino da zucchero di aceto di mele (più delicato di quello di vino) e uno di miele in un bicchiere d’acqua; fate dei gargarismi e bevete.
Soluzione decisamente più estrema questa: fate una soluzione al 30% di aceto di vino in acqua, intiepidite e fate gargarismi in caso di placche.
*Non bere l’acqua dei gargarismi fatti per contrastare le placche!
In generale, l’aceto è molto utile in caso di infiammazione, per cui provate a bere tre bicchieri al giorno di acqua e aceto per una settimana… I risultati saranno subito evidenti.
Leggi anche: Sciroppi invernali contro i malanni di stagione
> La curiosità
L’elisir di lunga vita dalla ricetta segreta
I frati certosini hanno gelosamente conservato una ricetta ritenuta un vero e proprio “elisir di vita”.
Ricevuta in dono dai frati certosini di Parigi da un certo Maresciallo d’Estrées, la ricetta fu tenuta segreta fino al 1735, quando frate Maubec elaborò un digestivo sulla base di questa ricetta, composto da 130 piante differenti: nacque la Chartreuse verde.
Questo elisir era considerato un vero e proprio medicinale e, quindi, non era destinato alla vendita.
La Chartreuse fu nascosta ed esiliata per anni, altri periodi conobbe notorietà, ma la sua ricetta fu sempre nelle mani dei frati.
Ancora oggi che la preparazione è tornata in terra di origine – ai piedi del massiccio della Grande-Chartreuse – la ricetta rimane segreta, e solo due monaci incaricati della sua preparazione conoscono il procedimento esatto e la formula di questo liquore di lunga vita.