Tino Sorino da Novellara, ricercatore di frutti antichi, ha ideato delle pareti fiorite che costano meno e rendono il doppio
Ha due baffoni spiritosi e il fare di un oste rubicondo di vecchia memoria, ma ciò di cui si occupa è una questione serissima, per quanto affrontata con strepitosa creatività: salvare la memoria della campagna emiliana e riproporla a chi, oggi, vuole ancora capirla e fruirla con rispetto. Tino Sorino da Novellara, provincia di Reggio Emilia, ha una formazione come perito agrario, fa il “medico delle piante” per un po’, per un altro po’ dirige una grande tenuta appartenuta ai Gonzaga e intraprende la ricerca dei frutti antichi della sua terra. Poi mette su un garden center e allora comincia il bello. Non a caso lo chiama “Antichi poderi del Paradiso”: ai suoi clienti vuole proporre il concetto che, guardando al passato contadino con giusto sguardo, si può pensare di affrontare il futuro in modo sostenibile e ritrovare un po’ di paradiso. Dal 2000, anno in cui trasferisce il campo di piante madri della sua collezione di fruttiferi accanto alla struttura di vendita perché la clientela possa cogliere i diversi aspetti della frutticoltura amatoriale e i ritmi delle piante e dei raccolti, il baffuto Tino non ha mai smesso di inventarsi cose che siano omaggio alla natura e alla campagna e un messaggio di ottimistica volontà di preservarle e promuoverle. E così, per esempio, dedica una zona del garden center agli animali da giardino e da compagnia, e per farlo con i dovuti modi va a vedere come si comportano in Germania: ad ognuno dei piccoli ospiti garantisce spazio, atmosfera, privacy e aria condizionata. Se ne frega che gli dicano che i fiori recisi sono un costo per i garden center e non un guadagno, e destina un angolo a questo scopo con la motivazione che non si va per piante senza poter trovare il bouquet che migliora l’aspetto della casa e lo spirito della giornata. Un giorno fa realizzare pollai da giardino di ottimo design e li fa conoscere persino in Francia alla mostra Courson, dove Caterine Deneuve si compolimenta e gli compera diverse piante da frutto. Un altro giorno introduce come tosaerba dei prati attorno al garden center un asinello, anzi una giovane e bonaria asinella di nome Gilda. Non passa un anno, e propone come concime le deiezioni compostate di questa mite collaboratrice, e lo fa in modo scherzoso e colto con confezioni di “Merda d’asino” del tutto identiche ai barattoli della “Merda d’artista” di Piero Manzoni. Poi, mentre infuria la moda per il costosissimo verde verticale di Patrick Blanc, lui, Tino Sorino da Novellara insensibile alle mode, trova il modo di realizzare pareti di vegetazione che costano poco e rendono il doppio. L’ultimo messaggio (ma non si sa mai ce ne siano già altri in arrivo) è che bisogna riportare in città, nei giardini scolastici, negli incolti delle zone marginali i fiori di campo e con loro gli insetti utili e le farfalle. Ha predisposto belle confezioni colorate e semplici piene di miscugli di semi per ogni situazione. Tino Sorino sorride allusivo: negli antichi poderi del Paradiso, tra meli antichi, ragli affettuosi d’asino, concimi biologici e cose simili non poteva mancare la poesia di papaveri, fiordalisi & C.
Per info: Vivaio Antichi poderi del Paradiso Via Provinciale Nord 8/A – 42017 Novellara (RE). www.antichipoderidelparadiso.com