Leonardo Ulian prende componenti da vecchi computer per crearne opere dal linguaggio spirituale
Chi l’avrebbe mai detto: anche i circuiti elettronici possono avere un lato spirituale. A dimostrarlo sono gli affascinanti mandala realizzati dall’artista italiano residente a Londra Leonardo Ulian, che ha preso dei componenti da vecchi computer per disegnare queste forme riprese dall’antica tradizione indiana le quali hanno una particolare valenza spirituale. Mandala deriva da una parola in sanscrito che significa cerchio infatti molte dei segni che lo compongono hanno una forma circolare. Questi particolari disegni non hanno uno scopo decorativo ma racchiudono secondo i buddisti la natura dell’esistenza e per questo hanno il compito di portare l’individuo verso na crescita spirituale.Chi l’avrebbe mai detto: anche i circuiti elettronici possono avere un lato spirituale. A dimostrarlo sono gli affascinanti mandala realizzati dall’artista italiano residente a Londra Leonardo Ulian, che ha preso dei componenti da vecchi computer per disegnare queste forme riprese dall’antica tradizione indiana le quali hanno una particolare valenza spirituale.
Mandala deriva da una parola in sanscrito che significa cerchio infatti molte dei segni che lo compongono hanno una forma circolare. Questi particolari disegni non hanno uno scopo decorativo ma racchiudono secondo i buddisti la natura dell’esistenza e per questo hanno il compito di portare l’individuo verso na crescita spirituale.
L’idea di accostare lo spirito con la tecnologia ovvero qualcosa che viene percepito come freddo e senz’anima è molto interessante. I mandala tecnologici di Ulian decontestualizzano i vari componenti elettronici dalla loro normale funzione, Qui ridotti solo a oggetti estetici i circuiti come ha dichiarato Ulian “non accendono luci e non fanno altre cose complicate ma semplicemente funzionano come stimolo per produrre semplici domande come: che cosa succederebbe se davvero la corrente elettrica dovesse scorrere attraverso di loro?
INFO: leonardoulian