I consigli verdi di Grazia Maria Cavina: dalla scelta delle piante alla messa a dimora. Cosa fare tra gennaio e febbraio in giardino
I lavori da fare sono l?individuazione del punto in cui la nuova pianta dovrà essere collocata, (tenendo presente, nella progettazione, sia gli aspetti estetici che quelli climatici ed ambientali) e lo scavo della buca, che dovrà essere abbastanza profonda e larga da consentire alle radici di distendersi bene; se il terreno del giardino presenta problemi di ristagno, sarà opportuno fare eventualmente una buca un po? più profonda, e sistemare sul fondo della buca stessa del materiale drenante, tipo ciottoli grossi e argilla espansa. Quando si scelgono piante nuove, se si tratta di piante di alto fusto, anche se giovani, controlleremo sempre che si tratti di esemplari in buona salute, senza danni tipo scortecciature o cime troncate, e senza evidenti segni di malattie.
Comincia a fare un bel freddo, e verrebbe voglia di rintanarsi al calduccio, magari con un buon libro in mano.
Ma nel giardino e nell’orto sono ancora necessari diversi lavori, perciò sarà meglio coprirsi bene e darsi da fare. Non c’è giardino che non abbia bisogno di qualche nuova pianta, ed allora ecco il primo lavoro: programmare i lavori da fare, e scegliere in un buon vivaio le piante che introdurremo.
I lavori da fare sono l’individuazione del punto in cui la nuova pianta dovrà essere collocata, (tenendo presente, nella progettazione, sia gli aspetti estetici che quelli climatici ed ambientali) e lo scavo della buca, che dovrà essere abbastanza profonda e larga da consentire alle radici di distendersi bene; se il terreno del giardino presenta problemi di ristagno, sarà opportuno fare eventualmente una buca un po’ più profonda, e sistemare sul fondo della buca stessa del materiale drenante, tipo ciottoli grossi e argilla espansa. Quando si scelgono piante nuove, se si tratta di piante di alto fusto, anche se giovani, controlleremo sempre che si tratti di esemplari in buona salute, senza danni tipo scortecciature o cime troncate, e senza evidenti segni di malattie.
Una volta piantate, ed eventualmente ancorate se si tratta di esemplari di discrete dimensioni, le piante possono essere lasciate tranquille ad ambientarsi e ad espandere le loro radici; una eventuale potatura dei rami si farà comunque non prima del mese di gennaio o febbraio, e si dovrà sempre tenere presente che la potatura non deve alterare il naturale portamento della chioma, e quindi, prima di mettere mano alle forbici, potrebbe essere utile consultare qualche buon libro per chiarirsi le idee.
Solo per gli alberi da frutto la potatura potrà essere fatta tenendo più presenti le nostre esigenze che non quelle naturali della pianta, per esempio se si vuol coltivare un melo “a palmetta” e così via. Ancora nel mese di dicembre sarà utile un passaggio di fitofarmaci antifungini (il vecchio ‘ramato’ per intenderci, o uno dei nuovi prodotti esistenti, altrettanto buoni se non di più, e magari anche un po’ meno tossici) soprattutto sui tronchi, sui rami e sul terreno sottostante le piante, poiché le spore di molte malattie fungine, presenti sulle foglie cadute in autunno, hanno la pessima abitudine di svernare nel terreno, per poi saltare fuori a primavera vispe ed arzille, ed attaccare la tenera vegetazione nuova.
Quindi irrorare generosamente il terreno ed i tronchi delle piante, per ridurre il più possibile la re-infezione. Nelle zone del giardino in cui non ci sono per ora piante, ma ci saranno messe a primavera, magari annuali o erbacee, sarebbe opportuno effettuare una buona vangatura, rigirando le zolle e lasciandole lì, senza frantumarle, in modo che il gelo e le piogge le risanino e le sbriciolino, creando così un ottimo substrato per le piantagioni primaverili.
E se avete un prato, questa è la stagione giusta per spargervi sopra del buon letame stramaturo, di quello che sembra fatto di fondi di caffè e che non ha quasi più odore (sarebbe perfetto un letame di cavallo di 2 o 3 anni), lasciandolo percolare lentamente nel terreno per l’azione degli agenti atmosferici; più tardi, verso febbraio, potrete spargere sui punti più diradati del buon seme per rinfoltire il tappeto erboso, che a primavera sarà lo sfondo ideale delle vostre fioriture.
Per info: Le rose di Nicola Cavina, via Guardavia 1/a, Firenze. Tel.: 055 704217. www.lerosedinicolacavina.it