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Giardini verticali sardi

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Pietrina Atzori in Sardegna ha creato le Bertulas, sacche in pura lana vergine di pecora per giardini verticali, e sta dando vita ad un laboratorio partecipato

Dal telaio al laboratorio partecipato, passando per i giardini verticali in lana di pecora. Così può essere riassunto il percorso tra arte, artigianato e impegno sociale di Pietrina Atzori. Una creativa nel campo della tessitura e del feltro che vive e opera a San Sperate, “paese museo” in provincia di Cagliari noto per i suoi murales.

Per lavoro si occupa di rifiuti e nella sua opera di creazione e ricerca intorno alla tessitura ha assemblato diversi materiali: lana, seta, canapa, canne, rame. A metà del 2010 in occasione del festival di cultura popolare Cuncambias, dalle mani di Pietrina hanno preso forma le Bertulas, “sacche in pura lana vergine per giardino e per giardini verticali”. Nate dal suggerimento della maestra di feltro Marina Oldani e dalla collaborazione di numerosi compaesani. L’obiettivo: portare il verde nelle strette stradine del centro storico di San Sperate, in cui aiuole e piante non possono trovare spazio, se non invadendo le pareti. “Per realizzare le Bertulas – che prendono in prestito il nome dalle bisacce dei pastori – abbiamo scelto la lana di pecora sarda che spesso, invenduta dopo la tosatura, deve essere smaltita come rifiuto speciale. Una lana ispida, tenace e spigolosa, poco adatta agli abiti, ma perfetta per queste creazioni”.

Partendo da un materassino isolante prodotto da Edilana – ditta che usa la lana in bioedilizia – è cominciato l’assemblaggio delle sacche con ago, filo di lana e molta manualità. In seguito è stata eseguita la feltratura, un processo antichissimo che avviene sfregando la lana, prima con delicatezza e poi con forza, insieme ad acqua calda e sapone. Ma le Bertulas sono spesso fatte a partire direttamente dalla lana della tosatura, con una serie di operazioni successive: la lana viene lavata, sgrassata e cardata, ottenendo il fiocco di lana che si trasforma in sacca seguendo l’antica tecnica del feltro.

L’obiettivo di Pietrina non è farne un semplice oggetto da commercializzare: insieme a varie associazioni organizza spesso attività e laboratori che hanno alla base uno scambio reciproco e una forte valenza sociale. E sta lavorando “per far nascere un laboratorio partecipato nel quale ognuno potrà imparare, insegnare, creare, condividere saperi, conoscenze ed emozioni. Un laboratorio in cui tutti possano trovare a prezzo di costo il materiale necessario per creare liberamente con le proprie mani. E chissà che qualcuno, magari tra le tante donne senza reddito che ci sono nella nostra terra, possa farne un lavoro”.

Piccole greggi di sacche di lana hanno preso possesso di numerose pareti a San Sperate e Cagliari e sono state ospitate in varie manifestazioni sul tessile e sulla sostenibilità, ricevendo riconoscimenti e apprezzamenti e attirando l’attenzione di studi di architettura. “Più persone sanno cosa si può fare con la lana, più è probabile che nascano nuove idee per utilizzarla in modi alternativi e inediti. Affinché torni ad essere una risorsa e non un rifiuto da smaltire”.

Pietrina Atzori – Via Eleonora d’Arborea 48, San Sperate (Cagliari) +39 338 4918739  [email protected]

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