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Fotovoltaico: come fare lo “scambio sul posto”

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Cosa è lo ‘scambio sul posto’? Come farlo? Quanto si risparmia? In questo articolo Sandro Bagatti ci dà più strumenti per poter meglio scegliere

In Italia la forma più diffusa e conosciuta per la produzione di energia da fonti alternative ai combustibili fossili è quella prodotta dagli impianti fotovoltaici che attraverso l?utilizzo di pannelli in silicio e/o altro materiale, convertono i raggi solari in energia elettrica. Seguendo questo principio è nato il concetto di ?scambio sul posto. Il legislatore permette a tutti gli impianti fotovoltaici di potenza compresa tra 1 kw/p e 200 kw/p (tipicamente per uso residenziale e/o piccole attività commerciali-artigianali-industriali) di poter utilizzare la corrente prodotta dall?impianto per usi specifici propri e dirottare alla rete di distribuzione quella in surplus.In Italia la forma più diffusa e conosciuta per la produzione di energia da fonti alternative ai combustibili fossili è quella prodotta dagli impianti fotovoltaici che attraverso l’utilizzo di pannelli in silicio e/o altro materiale, convertono i raggi solari in energia elettrica.

CONTO ENERGIA
A partire dal 2007 l’Italia per raggiungere gli obbiettivi imposti dalla UE sulla direttiva “20-20-20” (raggiungimento entro il 2020 di almeno il 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili e riduzione del 20% delle emissioni climalteranti rispetto all’anno di riferimento 1990) ha incentivato la diffusione di questi impianti attraverso l’emanazione di differenti normative conosciute come “Conto Energia” . Attualmente siamo al “IV Conto Energia” con fine prevista per il 2016.
Soprattutto in questa ultima versione il legislatore ha voluto premiare la diffusione dei piccoli impianti sul territorio seguendo le linee generali della “produzione distribuita e diffusa sul territorio”. Non più grandi centrali di produzione di energia elettrica “mono-direzionale dal produttore all’utilizzatore”, ma tanti piccoli impianti che “interagiscono” con la rete di distribuzione a seconda delle esigenze di un determinato territorio e/o bacino di utenti.

LO SCAMBIO SUL POSTO
Seguendo questo principio è nato il concetto di “scambio sul posto”. Il legislatore permette a tutti gli impianti fotovoltaici di potenza compresa tra 1 kw/p e 200 kw/p (tipicamente per uso residenziale e/o piccole attività commerciali-artigianali-industriali) di poter utilizzare la corrente prodotta dall’impianto per usi specifici propri e dirottare alla rete di distribuzione quella in surplus. Prevedendo nello stesso tempo la possibilità da parte dell’utilizzatore di accedere alla rete elettrica per “prendere” i quantitativi di energia necessari nei periodi di non funzionamento dell’impianto (esempio di notte e/o condizioni meteorologiche sfavorevoli). Alla fine dell’anno solare il distributore di rete locale effettua un conguaglio tra la corrente immessa dall’impianto fotovoltaico e quella prelevata dalla rete di distribuzione dando comunicazione al cliente.
Nel caso di conguaglio positivo per il cliente (cioè l’energia elettrica immessa nella rete dal proprio impianto è maggiore di quella prelevata) il distributore di rete propone al cliente due strade:

1-    Mettere in un “salvadanaio virtuale” i kw in eccesso per essere poi utilizzati nei tre anni successivi a sconto in caso di conguagli negativi futuri (più energia prelevata che immessa).

2-    Liquidazione in contanti su accredito c/c del cliente dei kw in eccesso al valore di mercato della Borsa Elettrica relativa alla zona di residenza del cliente. Azzerando cosi il conguaglio e ripartendo da zero.

Nel caso di conguaglio negativo (cioè il cliente ha prelevato maggiore corrente di quella immessa) il distributore di rete provvederà all’invio dei conteggi al cliente, con relativa richiesta di pagamento, facendo sempre riferimento al valore economico del kw di zona scambiato alla Borsa Elettrica.

I VANTAGGI

  • Drastica riduzione della propria bolletta elettrica corrente (non eliminazione completa perché di notte e durante le stagioni invernali l’impianto fotovoltaico non produce e/o produce poco). La bolletta bimestrale sarà sicuramente più “leggera” in quanto sarà utilizzata meno corrente per il funzionamento dei propri apparati e/o apparecchiature.
  • Remunerazione economica dell’energia elettrica prodotta dal proprio impianto quando non si utilizza (tipico esempio delle famiglie dove tutti escono alla mattina e la luce viene usata solo dagli apparati di servizio, come frigorifero, e/o aziende chiuse nei giorni festivi-ferie) in quanto l’impianto produce sempre.
  • Per impianti compresi tra 1kw-20kw intestati a persone fisiche posizionati su edifici ad uso abitativo, il reddito derivante dall’incentivo “IV Conto Energia” non concorre alla formazione dell’imponibile dell’utilizzatore in quanto già tassato alla fonte. Infatti il pagamento dell’eventuale conguaglio positivo da parte del gestore di rete locale è al netto di imposte e tributi locali.
  • Grazie all’installazione di un contatore “Bidirezionale” che conta i kw in ingresso e in uscita e possibile controllare sempre i propri consumi e producibilità dell’impianto fotovoltaico modificando eventuali comportamenti “spreconi” (ad esempio luce accesa nei locali non frequentati) per rendere più virtuoso e massimizzare al massimo il proprio investimento. In questa modo poi si è sempre a conoscenza di quanto prodotto dal proprio impianto confrontando cosi il conguaglio che viene fatto a fine anno dal distributore locale.
  • Possibilità di tenere il proprio fornitore di energia elettrica e/o passare ad un altro del libero mercato che offre condizioni economiche più favorevoli.
  • Contribuire in maniera significativa alla riduzione delle proprie emissioni di CO2 migliorando cosi l’ambiente.
  • Concludendo possiamo dire che fotovoltaico e scambio sul posto sono un binomio vincente per una sempre più massiccia diffusione di questa tecnologia sul territorio.
Sandro Bagatti, ingegnere Ambientale  

 

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