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Erbe selvatiche commestibili: che cosa raccogliere nei prati di maggio

Cosa trovi in questo articolo

Andiamo a scoprire che cosa raccogliere nei campi di maggio, continua il nostro emozionante viaggio nel mondo delle erbe spontanee

Le raccolte di erbe selvatiche commestibili non sono certo finite, siete pronti per le camminate di maggio? Molte erbe commestibili stanno andando in fiore, anche se i nuovi germogli non mancano di certo: e poi nei prati, nei boschi, lungo i canali, ci aspettano tante sorprese. Andiamo a scoprirle!

MELISSA OFFICINALIS

MELISSA OFFICINALIS
Pianta spontanea perenne tenuta in estrema considerazione dai Greci antichi, conosciuto il suo legame con le api (l’insetto mellifero ne è ghiottissimo) e quindi con il sole (l’ape è un animale di sole), la melissa è stata adorata soprattutto per le sue proprietà: risolleva lo spirito, calma il nervosismo e la malinconia. Nel X secolo, Avicenna scrisse che “La melissa dispone la mente e il cuore all’allegria”.
Le ‘Melisse’ erano le Sacerdotesse dei misteri di Eleusi e di Efeso, nei cui segretissimi riti si utilizzava il miele per lavare la lingua e le mani degli iniziati, per rendere pure le loro parole e le loro azioni. La melissa cresce nei pascoli e nei prati umidi, lungo le siepe o sui ruderi; oggi la melissa viene anche coltivata. Si utilizzano le foglie e le sommità fiorite entrambe da raccogliere in estate.
Utilizzi in cucina
Le foglie, fresche o secche, di melissa conferiscono un gustoso aroma al formaggio, ai funghi, alle insalate, macedonie e frittate. La melissa si utilizza anche per preparare tè e birre.

ROBINIA (ROBINIA PSEUDOACACIA)

ROBINIA PSEUDOACACIA
Chiamata così in ricordo di Jean Robin, botanico del Re Enrico IV, che piantò questo arbusto proveniente dall’America settentrionale, nel Giardino dei Semplici di Parigi.
Conosciuta per essere un arbusto che ama l’umidità ma anche per la sua invadenza, cresce davvero molto velocemente, la robinia in primavera ci delizia di uno spettacolo senza pari: dai suoi rami iniziano a pendere grappoli di fiori bianchi candidi e profumatissimi, amati follemente dalle api che ci regalano il miele squisito di acacia.
Utilizzi in cucina
Ma i fiori di acacia o robinia non piacciono soltanto alle api: provateli crudi in insalata o pastellati e fritti, sbattuti con l’uovo e mangiati in frittata!
Semi, corteccia e radici sono tossici.

GERMOGLI DI ROVO (RUBUS ULMIFOLLIUS)

RUBUS ULMIFOLLIUS
Sarebbe davvero un peccato trascurare gli eccellenti frutti del rovo, pianta spontanea e perenne che cresce nei terreni incolti e boschi: il rovo dona vita alle dolci more, frutto che si raccoglie tra agosto e settembre. I giovani germogli si raccolgono in maggio e sono buonissimi anche crudi in insalata.

SAMBUCO (SAMBUCUS NIGRA)

SAMBUCUS NIGRA
Questo piccolo arbusto che cresce in luoghi freschi, prevalentemente lungo i fiumi, ci regala prima i fiori, in aprile-giugno, poi le succulente bacche, in luglio-agosto.
L’azione più conosciuta del sambuco è quella diuretica, ma attenzione a farne un uso eccessivo perché potrebbe provocare dolori addominali.
Dei suoi utilizzi in cucina ne abbiamo parlato in questo articolo.

SPINACIO SELVATICO (CHENOPODIUM ALBUM O C. BONUSHENRICUS)

CHENOPODIUM ALBUM
Chiamato anche farinello, orapo o buonenrico, lo spinacio selvatico si raccoglie tenero all’inizio della primavera per finire in estate, meglio prima che fiorisca: in cucina si utilizzano i giovani germogli teneri. Cresce in terreni ricchi di sostanze nutritive, soprattutto vicino ai pascoli.
Il nome scientifico Chenopodium deriva dal greco e significa ‘piede di oca’ per la somiglianza delle sue foglie ai piedi dell’animale. L’appellativo ‘Farinello’, invece, prende il nome dal leggero strato farinaceo presente sulla pagina inferiore della foglia.
Utilizzi in cucina
È una pianta conosciuta sin dall’antichità e apprezzata per il suo valore nutritivo, ma anche per il suo gusto saporito: era coltivata dagli inglesi fino al XVIII secolo, spesso raccolta, lessata e consumata in varie forme in centro Italia.
Anticamente considerato un alimento povero, è oggi una spezia molto ricercata, per cui la concorrenza nei campi è molta!
Si cucina come una comune verdura, lessa, cruda o soffritta in padella.

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Giulia Landini

Ciao sono Giulia Landini, sono una coach e ti aiuto a leggere la storia che il tuo ciclo mestruale ti sta raccontando. Seguo le donne in percorsi individuali, donne che vogliono conoscersi di più attraverso il ciclo mestruale e la luna e il modo in cui si presenta. Sono anche il direttore editoriale di questo portale ;-), mi dedico con gioia e curiosità al marketing sostenibile, che vedo come un aiuto per tutte quelle realtà che fanno bene al Pianeta, ma che si vergognano di dirlo al mondo intero!
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