Cornosilice cosa e’, come si fa e come si usa. Una guida per conoscere e utilizzare il preparato biodinamico 501 o di cornosilice: la formulazione, la preparazione, l’interramento e la conservazione.
Abbiamo visto che i preparati biodinamici da compost sono principalmente di due tipologie: i preparati da spruzzo ( cornoletame 500 e cornosilice 501) e i preparati da compost.
Il cornoletame, in particolare, sappiamo che rivitalizza il terreno e lo dispone a ricevere il 501 o cornosilice, un preparato a base di quarzo macinato, che si distribuisce sulla parte aerea della pianta prima della maturazione dei frutti e che apporta numerosi benefici alle nostre coltivazioni.
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IL SILICIO
Il silicio con una percentuale del 47% costituisce l’elemento più comune nella corteccia terrestre ma può essere presente anche nelle piante, nel corpo degli animali o degli esseri umani, nei terreni argillosi in forma colloidale o nei granelli di sabbia.
Nella sua forma più pura si presenta come quarzo, il cui aspetto più noto è il cristallo di rocca, di consistenza dura e quindi praticamente insolubile in acqua.
Particolarità del silicio è anche che questo elemento si lascia attraversare dalla luce senza subire modificazioni, per questa ragione è utilizzato nell’industria informatica e per produrre finestre e apparati ottici.
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IL CORNOSILICE
Come tutti i preparati biodinamici, anche il cornosilice necessita di un ciclo completo annuale durante il quale potere maturare.
Il quarzo utilizzato per la preparazione del 501, il cui principio attivo è l’ossido di silicio, quando si polverizza presenta una superficie riflettente molto ampia; in questa forma, una volta posto nel corno di vacca e sottoposto all’energia della luce e del calore estivo e infine spruzzato, diffonde la luce accumulata conferendo alle piante una elevata capacità di rigenerarsi e di resistere ai raggi solari stessi.
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I VANTAGGI DEL CORNOSILICE
Secondo Steiner i preparati da spruzzo interessano la dinamica dell’accrescimento delle piante per tutto il loro ciclo.
Il cornosilice, infatti, arricchito dal trattamento energizzante e rivitalizzante necessario per la sua produzione, dà impulso alla germinazione dei semi, dona alla pianta sostegno durante i processi di assorbimento della luce, favorisce e ordina il metabolismo vegetale, migliora l’accrescimento e stimola la corretta maturazione dei frutti migliorandone anche qualità e colore e irrobustisce le piante, rafforzandone le difese contro funghi e insetti.
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QUANDO E COME PREPARARE ILCORNOSILICE
Dopo la Settimana Santa, polverizzate il quarzo nella sua forma cristallina fino a ottenere la consistenza di una farina sottile, mescolatelo con acqua piovana e solo quando avrete una pasta densa potrete porla in un corno di vacca che abbia figliato almeno una volta.
Riempite il corno fino all’orlo, quindi lasciatelo sgocciolare alcuni giorni, ricolmatelo, chiudetelo con terra umida ed entro l’estate e solo quando l’impasto sarà secco, interratelo in una area esposta al sole. Alla fine dell’elaborazione del 501, tra la fine di settembre ed i primi giorni di ottobre, dovrete estrarre il contenuto e stoccarlo in un barattolo di vetro da riporre in un posto soleggiato e secco.
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DINAMIZZAZIONE
La dinamizzazione consiste nel mescolare piccole quantità di materiale in grandi quantità di acqua, che da questo processo energico assorbe forze e qualità. Molti ricercatori sostengono che il 501 deve essere spruzzato il prima possibile onde evitare che il suo effetto benefico sparisca, ciononostante, ultime ricerche in materia sostengono che l’effetto benefico del cornosilice permane molto di più.
Ad ogni modo, è consigliabile eseguire la dinamizzazione all’alba e utilizzare il prodotto entro due ore, scaldando l’acqua a 37° C, sciogliendo la dose necessaria in un contenitore possibilmente cilindrico e alternando per un’ora energiche miscelazioni, a mano o con l’aiuto di un bastone, prima in una direzione e poi in quella opposta fino alla creazione di profondi vortici.
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DOSI E MODALITA’ DI DISTRIBUZIONE DEL CORNOSILICE
Le dosi consigliate variano: in giardino e nell’orto dinamizzate 5 gr in 30 litri di acqua; per grandi estensioni invece calcolate 2 gr per ettaro dinamizzati in 30 litri di acqua; per i frutteti, invece, si dinamizzano 4 gr/ha in 60 litri di acqua.
L’irrorazione di cornosilice varia da 2 a 8 spruzzate all’anno, anche tre volte di seguito ogni 2 giorni. Potrete spruzzare il preparato dinamizzato con gocce molto fini, prima o dopo la concimazione, oppure potrete applicarlo 15-20 giorni prima della vendemmia per concentrare zucchero e sapore nel frutto o nel pomeriggio per accelerare la maturazione. Per le coltivazioni estive ricordate di non distribuire mai il 501 durante la fioritura ma solo sul frutto e mai durante il passaggio del sole per il suo zenit, cioè verso mezzogiorno.
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LA DISTRIBUZIONE
Il 501 si irrora su tutta la pianta utilizzando la pompa a spalla destinata ai preparati biodinamici o con appositi atomizzatori a bassa pressione per grandi superfici. Secondo il calendario biodinamico, il cornosilice si distribuisce nei giorni di radice, foglie, fiori o frutti a seconda degli organi sui quali vogliamo intervenire non oltre le ore 9:00, soprattutto nel corso dei mesi estivi durante i quali è bene anticipare l’irrorazione per evitare eventuali bruciature a causa dei raggi solari.
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CONSERVAZIONE
Il preparato 501 si conserva nel suo stesso corno, qualora lo si estragga è bene conservarlo in vasetti di vetro chiusi ermeticamente, riposti in luoghi secchi ed esposti alla luce per tutto il giorno, avendo l’accortezza di agitare il preparato con cadenza mensile.
AVVERTENZA
Il cornosilice deve essere applicato solo sui terreni che abbiano già ricevuto il cornoletame e su piante rigogliose e con apparato radicale ben sviluppato. Mentre le fosse dove abbiamo interrato il nostro 501 possono essere riutilizzate, si sconsiglia il reimpiego dei corni, a meno che non abbiate l’accortezza di conservarli in una stalla per tutto il periodo di inutilizzo.
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La foto di apertura dell’articolo è tratta dal sito: biogiardino.it/
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