Dalla bio-fitodepurazione al circolo dei residui biologici, tutto per amore delle piante acquatiche
Mai chiedersi perché il destino dirotti sul Piemonte una fotografa argentina in transito per la Svizzera e perché, inconsapevole, c’è ad attenderla un bravo ragazzo figlio di contadini con la passione per i viaggi. Sta di fatto che si incontrano. Lei si chiama Mariela, di cognome fa Manero, lo stesso del famoso Tony della Febbre del sabato sera, e ha antiche origini nel cuneese. Inseguendo il richiamo delle radici arriva a Moretta, in provincia di Cuneo, e lì conosce Mauro Colla, ancora addetto ai campi di mais, alle file di piante ornamentali e ai pioppeti di famiglia, ma già appassionato di laghetti e tentato di chiudere la partita con un’agricoltura industriale che non dà più soddisfazioni e rende poco o nulla per dedicarsi esclusivamente a quelli.
Non è passata una vita, solo qualche annetto, ma il loro sogno di due bravi ragazzi volonterosi, entusiasti e dotati di sensibilità per la natura lo stanno un poco alla volta realizzando. Il loro vivaio a vederlo d’estate è una meraviglia, racconta la pulizia interiore e la serenità dei proprietari, il loro stupore per la bellezza e per l’adattabilità delle piante acquatiche e palustri, la loro complicità con l’acqua. Mariela si divide tra le necessità del vivaio, la sua passione per i fior di loto e per le ninfee, che colleziona e riproduce, e il suo antico lavoro di fotografo, adattato però ai fiori che sbocciano ogni giorno sotto i suoi occhi. Constatato che di un piccolo vivaio, per di più di acquatiche, in Italia non si può vivere, inseguendo la propria passione Mauro ha trascorso interi inverni studiando le tecniche e i metodi per realizzare biopiscine e laghetti balneabili. Non appena si è sentito pronto per mettere in pratica ciò che aveva imparato, ha trasformato in un vasto lago il terreno attorno al rustico di casa, un tempo adibito a ricovero per le macchine agricole e ha usato la prima esperienza per mettere a punto un suo metodo di lavoro. Dice “Io non faccio laghetti normali, i miei sono speciali, perché usano le piante come spugne per assorbire gli inquinanti delle acque di scarico”.
Cita l’umile lenticchia d’acqua (vista da alcuni come “peste” per l’estrema e rapida capacità di riprodursi) come straordinario filtro dell’ammoniaca e l’esotico giacinto d’acqua (il clone del loro vivaio ha particolari caratteristiche cromatiche) che è capace di rimuovere inquinanti quali metalli pesanti, fosfati e nitriti. Tra ricerca della bellezza e impegno per la salute dell’ambiente e dell’uomo, Mauro ha il tono di chi ha compreso la propria mission: “La nostra passione per l’ambiente e le problematiche della terra ci hanno portato a studiare e sperimentare a fondo la raccolta dell’acqua piovana con la bio-fitodepurazione tramite lagunaggio, una tecnica che ripropone cio che la natura mette in atto da millenni per recuperare e rimettere in circolo i propri residui biologici, potendo così riutilizzare l’acqua per irrigare orti, giardini o gli scarichi dei bagni”. Prossime tappe del sogno di fiori d’acqua di due bravi ragazzi: collaborare con chi disegna giardini per realizzare biopiscine d’autore e inaugurare una fattoria didattica perché i ragazzi delle scuole possano scoprire le meraviglie e le problematiche dell’ambiente acquatico.
Per info: Vivaio Colla, Via Crissolo angolo via Pallieri – Moretta (CN). www.collavivai.it