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Bioarchitettura: la coibentazione termica della casa

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Le dispersioni energetiche di un edificio sono causa di spreco e inquinamento. Guardiamo come fare per ristrutturare e ottimizzare la nostra casa

i parla spesso dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento di un edificio ma anche se le normative hanno introdotto da tempo nuovi obblighi e classificazioni energetiche. Assodato che le percentuali si riferiscono al totale delle dispersioni energetiche di un edificio, risulta subito chiaro chi è maggiormente responsabile del nostro comfort termico. In teoria a parità di costo, l’intervento sarà meglio investire su un tetto ventilato con adeguato isolante naturale che sugli infissi; ma questa valutazione presa a se non basta, bisogna fare di volta in volta una considerazione sulla possibilità pratica ed economica dei singoli interventi.Si parla spesso dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento di un edificio ma anche se le normative hanno introdotto da tempo nuovi obblighi e classificazioni energetiche, si parla poco degli interventi di ristrutturazione volti a migliorare l’involucro edilizio. Fra i sistemi che potremmo definire passivi, vediamo cosa è più conveniente, ma sopratutto qual è più efficiente:

1)    manto di copertura 30% – 40%
2)    pareti esterne 20% – 35%
3)    infissi 15% – 20%
4)    solaio di terra 5% – 10%

Assodato che le percentuali si riferiscono al totale delle dispersioni energetiche di un edificio, risulta subito chiaro chi è maggiormente responsabile del nostro comfort termico. In teoria a parità di costo, l’intervento sarà meglio investire su un tetto ventilato con adeguato isolante naturale che sugli infissi; ma questa valutazione presa a se non basta, bisogna fare di volta in volta una considerazione sulla possibilità pratica ed economica dei singoli interventi.

Considerato che circa l’ 80% degli edifici in Italia è in classe G, è facile capire quanto poco ancora si sia investito sulla “pelle” dell’involucro edilizio. Il punto è proprio questo, l’abitazione deve essere considerata la nostra terza “pelle” e come tale va resa confortevole, traspirante e biocompatibile. Una buona coibentazione deve prevedere dai 15 ai 20 cm di isolante, possibilmente esterno, al fine di raggiungere un elevato comfort termico ed igrometrico.

Investire in una buon isolamento esterno (tetto e cappotto) porta ad un miglioramento dal 50% al 75%: per riscaldare o raffreddare lo stesso edifico impiegherò almeno la metà dell’energia. Al momento in cui si valuta di ristrutturare un edificio, vale quindi la pena prendere in considerazione il miglioramento dell’involucro edilizio al pari di un nuovo impianto di riscaldamento
Quali materiali usare per una buona efficienza energetica? Naturalmente biocompatibili: rimanete on-line e vi faremo sapere.

L’esperto risponde alle tue domande, scrivi a:
iarkhi – Studio di Bioarchitettura di Bagnoli e Fantoni
Indirizzo: via Filippo Brunelleschi 136, Empoli (FI) CAP 50053
Tell/Fax 0571-1721014 Web: www.iarkhi.it
Email: [email protected]  Skype: iarkhi
Facebook: iarkhi bioarchitettura
Linkeed: iarkhi bioarchitettura

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Giulia Bartalozzi

Giornalista, dal 2009 è responsabile della comunicazione per l’Accademia dei Georgofili (la più antica accademia del mondo che si occupa di agricoltura, ambiente e alimentazione) e per la Società Toscana di Orticultura. Per queste due prestigiose istituzioni, gestisce i rapporti con la stampa, i notiziari on-line (www.georgofili.info, www.georgofili.world, www.societatoscanaorticultura.it), le newsletter e i social network. Autrice di libri per bambini con 5 titoli pubblicati da Giunti. Appassionata di natura, arte ed enogastronomia.
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