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Ben l’86% degli italiani preferisce prodotti cruelty free

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Da un’indagine Doxa gli italiani propensi ad acquistare prodotti senza derivati animali sono in forte aumento

Secondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 5 milioni gli italiani vegetariani, mentre lo 0,4% ha optato per una dieta vegana, escludendo dal proprio stile di vita, alimentazione, abbigliamento, anche latte, uova e tutti i derivati animali. La dieta vegetariana è scelta dal 7,2% di donne e dal 5,3% degli uomini; mentre le vegane sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschiSecondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 5 milioni gli italiani vegetariani, mentre lo 0,4% ha optato per una dieta vegana, escludendo dal proprio stile di vita, alimentazione, abbigliamento, anche latte, uova e tutti i derivati animali.
Il movimento sociale in tal senso è sempre più vivo e vegeto, tanto che, nonostante i grandi mezzi di comunicazione si ostinino a trascurare il fenomeno vegetariano, categorie di settore piuttosto importanti si muovono in tal senso.

È il caso di Lav (Lega Anti Vivisezione) che insieme a Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale) ha promosso il marchio ‘100% Vegetale‘, attivo da ottobre, che avrà l’arduo compito di garantire prodotti davvero ‘veggy’ ossia non contenenti e non trattati con proteine animali.   
La dieta vegetariana è scelta dal 7,2% di donne e dal 5,3% degli uomini; mentre le vegane sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschi. Anche il 13,5% di giovanissimi, tra i 18 e i 24 anni, e persino il 9,3% degli over 65, predilige diete senza carne.

I consumatori vegetariani rappresentano circa il 9% della popolazione italiana e il 6% di quella mondiale. E secondo la Doxa, sono l’86%, gli italiani propensi ad acquistare prodotti realizzati senza utilizzo di derivati animali, certificati da enti indipendenti e identificati da un marchio.

Il tam tam sui social network è continuo e una cosa ormai è chiara: mangiamo troppa carne, di pessima qualità. Carne che, tra l’altro, non è affatto necessaria perché, come ci dice la Dottoressa Alice Foti, nutrizionista e lifecoach, membro del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani: “Se bilanciata e varia la dieta vegana è quella che meglio si confà alle nostre esigenze anatomo-fisiologiche e biologiche. Per rispondere a uno dei dubbi più frequenti su un’alimentazione senza carne, ‘Ma il ferro dove lo prendo?’, rispondo che sono molti gli alimenti di origine vegetale che contengono ferro, spinaci, legumi in generale, lenticchie, tofu, tempeh, verdure a foglia verde scuro, ecc. Se questi vengono consumati con l’aggiunta di vitamina C (basta una spruzza di limone) la grande quantità di ferro diverrà più biodisponibile e quindi molto più facilmente assorbita dal nostro organismo. Inoltre si possono usare le alghe (a meno che non vi sia ipertiroidismo) che sono una preziosissima fonte di ferro e non solo, anche di vitamine, minerali, amminoacidi ecc. Ma non scordiamoci che il ferro ad alti dosaggi è tossico, quindi meglio non esagerare”.

Ma la domanda resta: perché quindi scegliere un’alimentazione vegetariana/vegana invece che onnivora?
Laura Meccheri, socia fondatrice di Associazione Vegani Italiani, responsabile del progetto etico VeganLAB ed educatrice per linfanzia è convinta che: “Si tratta di scelte: un vegan sceglie di non nutrirsi di altri esseri viventi perché tutti gli essere viventi sono uguali tra loro e degni di rispetto. Chi sono io per poter decidere di uccidere un animale per mangiarlo? Ma non solo: la scelta etica Vegan non è solo rispetto nei confronti degli animali. È rispetto nei confronti dell’ambiente, della vita degli altri essere umani e di noi stessi. Rispetto l’ambiente perché riducendo il consumo di carne si riduce anche l’inquinamento prodotto dai rifiuti e dai gas degli allevamenti, perché diminuisco l’utilizzo di acqua, questo bene prezioso che sprechiamo così tanto! Rispetto la vita degli altri esseri umani perché diminuendo gli allevamenti intensivi (o meglio, eliminandoli completamente) potrei usare quei terreni per coltivare cereali che andrebbero a nutrire i popoli del cosiddetto terzo mondo. Per sovra alimentare il mondo occidentale, stiamo uccidendo tutto il resto. E poi rispetto nei confronti di noi stessi perché scegliere di mangiare Vegan significa eliminare dalla nostra dieta quotidiana tutti quegli alimenti che sono alla base delle principali malattie della società “moderna” (pressione alta, diabete, obesità, cardiopatie ecc…). Chi inizia ad alimentarsi in maniera Vegan ha dei grandi giovamenti sulla salute e ritrova un’energia che forse non sapeva nemmeno di avere”.

Laura Meccheri, che fine fa il gusto? I sapori tradizionali?
“L’alimentazione di un vegano, se coscientemente e consapevolmente seguita, è un’alimentazione varia, ricca, fantasiosa! Non c’è giorno in cui sulla tavola ci sia la stessa cosa mangiata il giorno prima. La natura ci offre una varietà incredibile di prodotti: cereali di vario tipo, legumi di ogni qualità, frutta e verdura di stagione, frutta secca oleaginosa, semi. Per non parlare di quello che possiamo realizzare in casa con le nostre mani: dolci, biscotti, focacce, pasta fatta in casa, pizza, formaggi vegetali. Quello che è certo è che a un Vegan non manca la fantasia: questo tipo di alimentazione ti porta a scoprire nuovi alimenti, a riscoprire sapori perduti, ad inventare ricette”.  

Anche la scelta dell’abbigliamento per un vegan è un atto importante.
“Sì, è un atto consapevole! Un vegan sceglie di eliminare dal proprio guardaroba pelle, lana, seta e tutto ciò che procura sfruttamento e dolore agli animali. Esistono ottimi sostituti della lana, ad esempio tessuti tecnici e pile. E poi ci sono la canapa, il cotone, le fibre di bambu. Per quanto riguarda le scarpe vanno benissimo quelle in tela o quelle in ecopelle. Adesso diverse aziende si stanno specializzando nella produzione di calzature dove non vengono usate materie prime di origine animale”.
E poi c’è la questione bambini: sono vegana e incinta. Posso svezzare il mio piccolo con un’alimentazione vegana? A questo proposito vorremmo segnalarvi anche un libro molto interessante, scritto da Emanuela Barbero e Antonella Sagone “La Cucina Etica per Mamma e Bambino”, Edizioni Sonda.

E infine, un bambino può essere svezzato con la dieta vegana?
“Certo. E questa è una domanda che mi sta particolarmente a cuore, essendo io anche un’educatrice di asilo nido.  Un neonato può essere svezzato con l’alimentazione vegan senza nessun problema. La cosa importante, se ci si sente poco sicuri o si è poco esperti, è farsi consigliare e affiancare da un pediatra o da un nutrizionista. Non ci sono controindicazioni. Pensate: un bambino che viene svezzato a sei mesi, ad esempio, non ha ancora i denti che usa un adulto per strappare e macerare. Allora cosa si è inventato l’uomo? La carne liofilizzata prima ed omogeneizzata poi. Se ci pensiamo bene, non è proprio la cosa più naturale del mondo. E allora sì a creme di riso, creme di avena, brodo vegetale, legumi (partendo dai più digeribili), bevande vegetali, frutta fresca frullata, centrifugati di frutta e verdura. E questo per i primi mesi, quando il bambino è ancora molto piccolo (e quando non lo si può allattare al seno). Superato il primo anno di vita, anche se le età sono molto soggettive e dipendono da bambino a bambino, si può iniziare a sbizzarrirci di più, sempre tenendo ben presente che si tratta di un soggetto in crescita”.

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Giulia Landini

Ciao sono Giulia Landini, sono una coach e ti aiuto a leggere la storia che il tuo ciclo mestruale ti sta raccontando. Seguo le donne in percorsi individuali, donne che vogliono conoscersi di più attraverso il ciclo mestruale e la luna e il modo in cui si presenta. Sono anche il direttore editoriale di questo portale ;-), mi dedico con gioia e curiosità al marketing sostenibile, che vedo come un aiuto per tutte quelle realtà che fanno bene al Pianeta, ma che si vergognano di dirlo al mondo intero!
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