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Bare di cartone e urne di mais: arriva il funerale ecosostenibile

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Bare, carri funebri, fiori, quanto impattano sull’ambiente? Come organizzare ‘l’ultimo viaggio’ inquinando il meno possibile

La sostenibilità è la regola su cui accordate ogni scelta di vita? Stile Naturale vi spiega come farlo fino in fondo, aldilà incluso. Bare, carri funebri, fiori, cremazione hanno un impatto ambientale che può essere molto elevato. La pratica più ecologica, come ricorda Fulco Pratesi, sarebbe una sepoltura “nature” in terra (praticata all?estero, anche in Europa), magari in un bosco per ridare vita alla vegetazione o lasciare il corpo a disposizione di affamati rapaci (pratica diffusa in alcune parti del mondo). Essendo però entrambe le ipotesi vietate dalla legge italiana pensiamo noi a suggerirvi alternative a basso impatto ambientale.

La sostenibilità è la regola su cui accordate ogni scelta di vita? Stile Naturale vi spiega come farlo fino in fondo, aldilà incluso. Bare, carri funebri, fiori, cremazione hanno un impatto ambientale che può essere molto elevato. La pratica più ecologica, come ricorda Fulco Pratesi, sarebbe una sepoltura “nature” in terra (praticata all’estero, anche in Europa), magari in un bosco per ridare vita alla vegetazione o lasciare il corpo a disposizione di affamati rapaci (pratica diffusa in alcune parti del mondo). Essendo però entrambe le ipotesi vietate dalla legge italiana pensiamo noi a suggerirvi alternative a basso impatto ambientale.

Le eco-bare e le urne
L’ultimo giaciglio del defunto è spesso una bara sontuosa fatta con legni pregiati (anche provenienti da foreste tropicali ) che viene tumulata dopo poche ore (ma che resisterà a lungo, contenendo spesso materiali non biodegradabili) o viene velocemente cremata. Esistono tuttavia varie alternative che sposano il rispetto per il defunto al vostro (o il suo) amore per l’ambiente. Da ecobare di carta o cartone biodegradabili, a quelle più eleganti realizzate in vimini, bambù, alghe, pino e bucce di banana , tutto ovviamente con leganti naturali. In particolare le bare biodegradabili senza vernici tossiche eviteranno di seppellire o emettere in atmosfera (attraverso la cremazione) materiali inquinanti e metalli pesanti. Le ceneri – ove non preferiate essere dispersi nell’ambiente o contribuire alla crescita di un albero  – potranno poi essere conservate in urne realizzate con materiale biodegradabile derivante dal mais. Saranno poi ampiamente personalizzabili con effigi religiose o laiche e tinte naturali color legno. Il tutto (che non guasta) spesso ad un costo inferiore di circa il 30%    rispetto ai modelli ‘classici’.

Cremazione o inumazione?
Una scelta difficile. Di certo cappelle e loculi “consumano” spazio: se in 10 mq possono entrare 4 bare, nello stesso spazio potrebbero essere ospitate circa 200 urne funerarie. Le ceneri poi possono essere  disperse nell’ambiente risparmiando terreno e cemento. A Taiwan, considerando che con la cremazione si produce calore e quindi energia, ne hanno dedotto che i defunti potessero fare addirittura un ultimo gesto per la società, regalando un po’ di elettricità: pare infatti che il calore prodotto venga riutilizzato  per l’impianto di condizionamento dei locali dei servizi comunali di pompe funebri. Quando si dice autoproduzione…
Anche la cremazione presenta però alcuni problemi ambientali, dall’uso del combustibile alle emissioni (a volte finite anche sotto accertamento dei NOE), specie ove non si utilizzino bare ecosostenibili (prive di sostanze nocive) e quando vi siano otturazioni ai denti il cui mercurio verrà sprigionato in aria. Alternative a basso impatto ambientale praticate all’estero sono la resomazione (attraverso cui si ‘saponifica’ ovvero liquefa il corpo in una soluzione alcalina) o la criomazione (tramite cui il corpo viene portato a -196 gradi °C grazie all’azoto liquido, poi essiccato e infine polverizzato).


Il carro funebre

Se per tutta la vita avete scelto di girare in bici o con i mezzi pubblici di certo non preferireste essere traghettati verso l’ultimo viaggio lasciando una intensa scia di smog. Potreste quindi scegliere un furgone elettrico, un carro trainato da animali o, per un impatto davvero a zero emissioni, un simpatico carro di vimini.


I lumi

Le candele, oramai, vengono realizzate quasi tutte con paraffina (derivato dal petrolio) e i lumini richiedono un (seppur minimo) consumo di elettricità. Se Il luogo di riposo del caro estinto gode della luce solare, potreste ricorrere alla tecnologia fotovoltaica con i lumini alimentati da pannelli solari: una luce davvero eterna.


I fiori e giardini cimiteriali

Alla notizia della morte di una persona cara, il primo gesto è quello di inviare omaggi floreali. Migliaia di mazzi, corone e cuscini inondano la chiesa e i luoghi di culto e spesso finiscono per essere addirittura troppi. Sempre più persone esprimono il desiderio di non mandare fiori, ma di devolvere tutto ad opere di bene. Dalla beneficenza ad associazioni ecologiste, la scelta sarà davvero variegata. Il verde del cimitero, poi, spesso è mantenuto con l’utilizzo di grandi quantità di pesticidi che potrebbero essere sostituiti da metodi più naturali. Le lapidi infine potrebbero essere realizzate con pietre autoctone, senza utilizzare marmi provenienti da luoghi lontani.


 

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Letizia Palmisano

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