I numeri sono più che incoraggianti: sono il 42% le gravidanze ottenute con due sedute di agopuntura rispetto al 26% ottenuto senza l’applicazione dell’ago cinese
Grazie all’agopuntura, ben 34 donne su 80 trattate, hanno ottenuto la gravidanza rispetto alle 21 che hanno evitato l’ago cinese. I numeri parlano chiaro: l’agopuntura funziona come sostegno nelle tecniche di fecondazione assistita. Fra le medicine complementari e non convenzionali, l’agopuntura è riconosciuta come tecnica efficace in molte applicazioni. Ma che la stimolazione attraverso appositi aghi nei punti energetici del corpo si rivelasse un toccasana anche nelle tecniche di fecondazione assistita è una gran bella novità anche se i primi studi a proposito sono datati 2002.
“Anzi – come specifica il Dottor Mauro De Vecchi – quella in supporto alla fecondazione assistita è uno dei macro settori in cui l’agopuntura si rivela particolarmente efficace al punto che è una delle branche in cui un agopuntore decide di specializzarsi”.
De Vecchi è uno specialista che si occupa da anni di questa applicazione e oggi è il responsabile del settore del Centro di procreazione assistita Demetra di Firenze; uno dei pochi in Italia che utilizza al suo interno un agopuntore.
LE APPLICAZIONI: 2 PER 25 MINUTI
Ma come e quando utilizzare l’ago che viene dall’oriente per aiutare la cicogna a trovare la sua strada? La soluzione più facile e più praticata è quella delle due applicazioni di venticinque minuti ciascuna da effettuarsi prima e dopo il transfert embrionale per facilitarne l’attecchimento. “Gli studi scientifici – continua De Vecchi – dimostrano che l’agopuntura aumenta il flusso sanguigno uterino con effetto positivo sull’endometrio e allo stesso tempo, rilassando la donna riduce le contrazioni uterine spontanee, nemiche dell’annidamento embrionale.”
IL PERCORSO COMPLETO
Per affrontare al meglio lo stress fisico e psicologico che un percorso così complesso come quello della fecondazione assistita comporta è consigliabile anche il “percorso completo” ovvero affiancare l’agopuntura fin dall’inizio della stimolazione farmacologica per ripetere poi le sedute durante i monitoraggi ecografici e nella delicata fase del pick up e del successivo transfert. “Affrontare il percorso in maniera più rilassata aiuta – conclude De Vecchi – così come l’affiancare una tecnica naturale a bilanciare la farmacologia.” Infine, si può ricorrere all’agopuntura in una o due sedute anche in attesa del test di gravidanza per ridurre l’ansia e favorire l’annidamento.
MIGLIORA L’OVULAZIONE E LA QUANTITA’ DI SPERMATOZOI
Al di là dei tre principali “pacchetti” d’applicazione è documentato che la tecnica favorisce l’ovulazione anche in donne con disturbi specifici, regolarizza l’endometriosi, facilita l’annidamento degli embrioni, migliora la quantità e qualità degli spermatozoi in uomini che soffrono di infertilità.
GLI STUDI E LE PERCENTUALI DI RIUSCITA
De Vecchi parla di numeri importanti e per farlo ci mostra gli abstract di importanti studi scientifici fra i quali il più significativo è Fertility and Sterility – una bibbia del settore – dell’aprile 2002 che nel suo studio di “influenza dell’agopuntura nelle tecniche di riproduzione assistita” dimostra appunto che, su 80 donne trattate con due sedute di agopuntura prima e dopo il transfert si sono ottenute 34 gravidanze, mentre su 80 donne non trattate le gravidanze sono state 21. In termini percentuali il risultato indica un tasso di successo del 42.5% con agopuntura e del 26.3% senza.
GLI STUDI DEGLI SCETTICI
Gli scettici che storcono il naso mostrano per sostenere il contrario un recente studio di The Cochraine del 26 giugno 2013 che conclude che non c’è beneficio alcuno nell’uso dell’agopuntura nelle tecniche di fecondazione assistita, ma c’è una stortura che merita una puntualizzazione.
La seppur autorevole pubblicazione ha un suo metodo consolidato di verifica ed è quello che utilizza per i farmaci. Ovvero si confrontano due gruppi di persone: senza che loro lo sappiano a un gruppo si fa testare il principio attivo mentre all’altro, composto dallo stesso numero di persone, al posto del farmaco viene somministrata “acqua e zucchero”, il cosiddetto placebo. Poi si confrontano i risultati ottenuti per dedurre l’efficacia di un farmaco.
La stessa verifica applicata ad un trattamento non convenzionale non è però precisa in quanto, nell’agopuntura, il confronto viene fatto fra un gruppo di persone a cui viene applicato l’ago nell’esatto punto energetico a un gruppo di persone in cui l’ago viene applicato vicino al punto esatto. La stortura sta nel fatto che l’agopuntura non funziona solo centrando esattamente il punto, ma può dare benefici anche se si punge nell’area vicina. Ecco che quindi il confronto non è preciso come avviene con i farmaci.
CENTRO DEMETRA FIRENZE
La bontà del trattamento della tecnica in affiancamento ai trattamenti di fecondazione assistita è peraltro confermato anche dalla Dottoressa Claudia Livi, direttrice sanitaria del centro Demetra e luminare nel settore, da sempre attenta anche alle medicine complementari.
“I dati del nostro centro, anche se ancora provvisori, – spiega la Dottoressa Livi – e non si discostano da quelli pubblicati dagli studi scientifici. Sono convinta soprattutto che il controllo dell’ansia e dello stress prodotto dall’agopuntura sia importantissimo nell’evitare le contrazioni uterine, vere nemiche del successo della tecnica. Spiace solo che queste tecniche di supporto non siano sostenute come dovrebbero dal servizio sanitario.”
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