Un libro ben fatto sull’agricoltura italiana in una sorta di Bignami moderno. Dai frumenti agli allevamenti, dall’apicoltura alla viticoltura passando per l’industrializzazione per parlare di agricoltura senza banalizzazioni
“A come… agricoltura dal neolitico ad Expo 2015” è un libro che sorprende. All’inizio pur ammiccando da una copertina simpatica e allegra ero un po’ scettica.
Il dubbio è che fosse una produzione ruffiana che calcasse l’onda lunga dell’effetto Expo per raccontare un po’ di banalità e mettere nero su bianco tanti luoghi comuni ed invece…
Giulia Bartalozzi e Matteo Bernardelli mi hanno sorpreso.
Hanno deciso di parlare di agricoltura senza cadere nel facile tranello di banalizzare, ma partendo dalle origini del mondo solo perché, come loro stessi dicono nelle presentazioni, tutto è iniziato da lì; la vita stessa dell’uomo da quando ha smesso di essere cacciatore ed è diventato stanziale. Senza agricoltura non ci sarebbe vita. Non solo non avremmo cibo, ma neanche l’aria stessa per respirare.
Di agricoltura però ne sappiamo davvero poco oggi. Dall’abbandono delle campagne negli anni ’50-60, quando le sirene della metropoli e delle fabbriche attraevano più dell’aratro e della fattoria, il mestiere di contadino era considerato quasi da sfigati.
Poi recentemente, sull’onda della nouvelle vague ecologista la campagna è tornata di moda, ma in maniera distorta e modaiola.
Giulia e Matteo invece in questo loro Bignami agricolo rimettono un po’ di cose a posto non solo perché sfatano miti e arricchiscono il volume di belle foto e succose curiosità, ma perché fanno fare un viaggio entusiasmante a tutto tondo nel settore.
Dai frumenti agli allevamenti, dall’apicoltura alla viticoltura passando per l’industrializzazione e il rapporto fra agricoltura e religione.
Un libro godibile scritto per essere letto anche dai più piccoli che è introdotto dalla presentazione dell’autorevolissimo professore Franco Scaramuzzi presidente onorario dell’Accademia dei Georgofili di Firenze.
E’ difficile scrivere facile e “A come… agricoltura dal neolitico ad Expo 2015” è davvero ben fatto.
E poi chi l’avrebbe mai detto che, ad esempio, Giacomo Leopardi derideva il consumo di pasta, Leonardo da Vinci disegnò anche macchinari per risaie, in Italia produciamo ben 666 tipi diversi di salumi e che vicino a Montevarchi sono stati ritrovati reperti fossili di tralci di vite di 300.000 anni fa.
A COME…AGRICOLTURA DAL NEOLITICO A EXPO 2015
Giulia Bartalozzi – Matteo Bernardelli
pp. 208 – euro 15,00 – illustrato a colori
Ed. Sometti