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Tappeto da meditazione tibetano: il fascino dei Wangden tibetani annodati a mano

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Bartoli Design reinterpreta il design dei Wangden tibetani, utilizzando la lana naturale proveniente dalle alture nepalesi

“Cercando informazioni sulla tradizione di tessitura dei tappeti nelle aree himalayane – spiega Anna Bartoli  di Bartoli Design – abbiamo incrociato i “Wangden Tibetani” che vengono utilizzati come tappeti da meditazione tibetani e ne siamo stati affascinati tanto dal volerne progettare una gamma per la collezione Himalayan Undyed in lana vergine naturale proveniente da pastori nomadi che vivono sulle alture tibetane e sull’Altipiano Nepalese a oltre 5 mila metri sul livello del mare. Per svilupparli, sono stati coinvolti artigiani nepalesi che hanno approfondito questa tecnica oggi quasi dimenticata”.

Infatti, Wangden è il nome di una valle tibetana, un tempo famosa per il suo stile unico di tessitura, molto richiesto dai monasteri di tutta l’area dal Tibet al Ladakh. I Wangden erano tappeti da meditazione e da seduta usati dai monaci buddisti, caratterizzati dalla frangia sui quattro lati, presumibilmente il primo tipo di tappeto a pelo tessuto in Tibet, originariamente aderente a canoni di tessitura e design stabiliti dal Lama di un monastero nella valle Wangden.

 

 

La Rivoluzione Culturale cinese ha successivamente quasi cancellato la produzione di Wangden e nella valle, estremamente povera, rimanevano pochissimi a ricordare questa tradizione. Oggi alcuni abitanti hanno ripreso questo tipo di tessitura riproducendo abilmente l’antico tappeto da meditatazione tibetano. Profughi tibetani stabilitisi in Nepal attorno al 1960 hanno esportato qui la tessitura del tappeto da meditazione con nodo tibetano.

Abbiamo interpretato i Wandgden conservandone le sagome tipiche (quadrata e  allungata) e la folta frangia, ancor più sottolineata dalla morbidezza delle lane vergini naturali non tinte degli Himalayan Undyed – continua Bartoli – l nostri colori naturali e disegni con linee ondulate sono invece molto diversi dai disegni geometrici dei Wangden per monasteri, e sottolineano il movimento fluido della lana nelle frange, la sua morbidezza e l’unione tra i lati del perimetro quadrato: un’area di incontro e condivisione dello spazio. Abbiamo pensato che il tappeto quadrato con il suo folto perimetro, in dimensioni grandi, possa essere zona di relax, incontro, gioco: sedersi o sdraiarsi direttamente su queste lane vergini naturali filate a mano ne fa apprezzare pienamente la naturalezza, si può sentire il profumo della lana”.  I Wangden per panche, allungati, hanno ispirato le passatoie, dove si immagina di camminare a piedi nudi scoprendone la materica morbidezza e le leggere variazioni di tonalità.

Il Piccolo: via Delio Tessa, 1 – 20121 Milano. Tel: +39 02 866838 – mail [email protected]

 

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Letizia Materassi

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